mercoledì 28 novembre 2007

Avvincentemente triste...

Cari fedeli lettori di costituendo, ecco per voi l'ultima esilarante puntata della questione giovanile del partito democratico! uno show avvicente, ricco di colpi di scena magistralmente orchestrati da non si sa chi (e non pretenderete mica di saperlo prima dell'ultima puntata?!?) il tutto condito da frequenti riunioni programmatiche di cui poi si perde traccia...
la puntata di oggi è stata degnamente commentata da Stefano di Monza, lettore, compagno di avventura ma soprattutto lucido ma sottovalutato critico della politica giovane, un giovane non giovanilista che mi ha fornito il materiale e da cui ho mutuato la struttura di questo post, che ringrazio.

Ecco la sinossi della puntata di oggi, adeguatamente arricchita di link
I giovani democratici Gianluca Lioni, Luigi Madeo, Luciano Nobili, Pina Picierno, Michele Samoggia, Mattia Stella, Roberto Speranza, Fausto Raciti scrivono una mail al segretario Walter in cui parlano della creazione di uno "spazio generazionale"...
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Walter raccoglie felice l'invito e nel corso di una conferenza stampa "allegra" benedice la giovanile e ne annuncia le primarie il primo giorno di primavera, il vero inizio della Nuova Stagione. Franceschini ricorda che “già nelle elezioni di ottobre altissima era stata la partecipazione dei ragazzi sotto i diciotto anni"...
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Nel frattempo la situazione si arricchisce... nasce un nuovo sito sui fermenti democratici in cui il giovane democratico in erba può cominciare a cimentarsi...
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A questo punto la domanda sorge spontanea: ma tutte le riunioni fatte nei territori per definire il ruolo, ma soprattutto la struttura della partecipazione della giovanile, il dissenso motivato di gente come la sottoscritta, l'idea che il PD debba essere un partito federale, per cui non possiamo accettare a testa bassa le decisioni prese dall'alto CHE FINE HANNO FATTO???????
per la serie non facciamoci ghettizzare... adesso voi giovani democratici vi chiamano pure fermenti... ma dopo anni di pubblicità di bevande probiotiche come pensate possa non venire in mente a molti un infelice paragone sul vostro ruolo???
è talmente banale che non fa neanche ridere....

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Altre riunioni... evviva la consultazione!

Lo ammetto, l'assemblea di sabato è stata molto bella, partecipata, abbastanza rispettosa dei tempi, interessante...insomma l'esperienza delle assemblee costituenti del PD è andata migliorando dal nazionale al locale, come ha detto Marina Dragotto alla riunione di sabato!
Curiosa di capire se la bella esperienza si sarebbe ripetuta, nella duplice veste di componente del coordinamento provinciale e redattrice di costituendo ho chiamato il nostro coordinatore Scaramuzza, che gentile come al solito, mi ha confermato la sua volontà di fare certamente una, o addirittura due assemblee prima di Natale! Non sono riuscita ad avere troppi dettagli, perchè giustamente molte altre questioni incombono, ma pare che nella prima riunione il coordinamento sarà chiamato a discutere su alcune proposte operativo-organizzative (si prenderanno decisioni insomma) mentre ci potrebbe essere anche una seconda assemblea aperta a tutti con i rappresentanti locali alle commissioni nazionale per discutere, proporre ed elaborare insieme a tutti le istanze del territorio! Due belle idee! Gabriele domani incontrerà gli ex tesorieri dei due partiti, per fare il punto, proprio come aveva indicato nella sua relazione; ciò che emergerà dovrebbe poi essere discusso dalla prima delle due riunioni che ha in mente.
Se vi state chiedendo che ne sarà della sua "squadra leggera", vi riporto che il termine ultimo per la sua composizione dovrebbe essere la metà-fine della settimana prossima con modalità tutte da definire con i rappresentanti dei vari gruppi nel rispetto dei criteri di rinnovamento, discontinuità, qualità, competenza e ovviamente rispetto dei generi e delle rappresentanze territoriali, tutti criteri già affermati nella relazione!
La questione dunque resta aperta per almeno altri 7-10 giorni...speriamo che in questa fase non si rovini la bella atmosfera che si è creata!

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lunedì 26 novembre 2007

Non ho parole

La giovanile nascerà domani, ecco il link all'annuncio ufficiale.
che altro dire?

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Il discorso del coordinatore

Eccovi in versione integrale il discorso di Gabriele Scaramuzza al coordinamento provinciale di sabato 24 novembre 2007. Grazie ancora per avermelo spedito Gabriele!

Relazione all’assemblea dei delegati “costituenti” del 24 novembre 2007 per l’elezione del coordinatore provinciale del PD

Credevamo che le stelle fossero a portata di mano. Così un testimone descrive le aspirazioni delle genti del ravennate subito dopo la fine della secondo conflitto mondiale, tradendo un sentimento forse di ingenuità, senz’altro di sincero entusiasmo nei confronti dell’immane compito di edificazione materiale e morale della Repubblica. Anch’io voglio credere che tutte e tutti coloro che il 14 ottobre hanno dato vita alla straordinaria esperienza delle primarie celassero nel loro cuore e nella loro mente un sentimento non dissimile, nel pensare al ruolo che il Partito Democratico dovrebbe assumere: quello cioè di avvicinare i corpi civili e sociali di questo nostro paese a quel cielo della politica cui sono stati divisi, nel tempo, dalla coltre della distanza, del disinnamoramento, della mancanza di fiducia. E allora anche da Venezia occorre ripartire, dal sentimento sincero di quelle 42.000 persone che hanno contribuito a costruire, con il “popolo delle primarie” una domanda nuova, cui il Partito democratico deve ora corrispondere. Voi che sedete in questa sala, ma tutti coloro che il 14 ottobre hanno dato la loro disponibilità a candidarsi nelle diverse liste, rappresentano al meglio la domanda nuova delle nostre città, la domanda di “buona politica” cui siamo chiamati a rispondere. E, quindi, è necessario avviare con l’assemblea di oggi la costruzione del Partito Democratico nella nostra provincia, nelle mille comunità che la animano e la compongono, nei territori che la costituiscono. Permettetemi, prima di inoltrarmi, di esprimere il mio saluto e ringraziamento a Rodolfo Viola e Michele Mognato, segretari della Margherita e dei DS, per avere creduto con convinzione in questo progetto e avere impresso con forza nella nostra Provincia il processo che ci ha condotto al 14 ottobre. Permettetemi subito di ringraziare tutti coloro che, dentro e fuori la Margherita e i DS hanno reso davvero possibili le primarie, organizzando le iniziative, la campagna elettorale, i seggi, dando prova con la gratuità del loro impegno della forza popolare che il PD eredita e non potrà che valorizzare ulteriormente.

La costruzione del Partito Democratico a Venezia. Senz’altro ci attende un compito difficile, non privo di asperità, ma che sarà foriero, se lo sapremo condurre insieme, della soddisfazione più grande: quella di consegnare alle nostre popolazioni un progetto politico nuovo, all’altezza di quella complessa contemporaneità che sta cambiando radicalmente anche la nostra provincia, e che esige sempre più un governo politico dei processi di cambiamento e mutazione in grado di esaltare le positività e lenire i punti di caduta. Noi dovremo quindi, nelle prossime settimane, iniziare il radicamento del Partito Democratico nelle nostre città, anche in coerenza con quanto affermato da Walter Veltroni, con l’obiettivo di costituire entro gennaio i circoli di base per tornare a stare dove la gente vive, lavora, studia. Questo percorso dovrà essere realizzato con lo stesso spirito con cui si sono realizzate le primarie, confermando il carattere aperto della fase costituente, accogliendo cioè il contributo di tutti coloro che vogliono essere coinvolti, valorizzando al meglio le esperienze, esaltando la partecipazione dei giovani, delle donne, di quanti anche nei nostri quartieri sono stati fin qui sulla soglia dell’impegno politico e vogliono ora tradurlo in pratica compiuta. Credo che ovunque esista un gruppo di donne e uomini in grado di impegnarsi, là dovrà essere costituito un circolo, e questo dovrà valere per le città, i borghi, i quartieri, ma anche per i luoghi di lavoro, nella convinzione che una delle eccellenze che la Margherita e i DS ci consegnano è il valore straordinario del legame con i territori, che noi dovremo ulteriormente ampliare. Per fare del PD un partito vero noi dovremo costruire insieme una forma che preveda tre grandi risorse, come ha detto il segretario regionale Paolo Giarretta: il popolo delle primarie, i militanti, gli amministratori. Radicare il PD nella nostra provincia deve quindi significare innanzitutto la possibilità di interloquire direttamente proprio con quel popolo diffuso di saperi, competenze, valori che è meno disponibile alle forme tradizionali di militanza, ma non vuole sottrarsi a potere apportare il proprio contributo. A costoro dovremo offrire luoghi e spazi anche innovativi per tessere di continuo un legame duraturo, attraverso le primarie, la partecipazione al dibattito pubblico, l’uso della rete. Epperò, non potremo non costruire il PD come un partito di militanti, di donne e uomini in grado spendersi nell’orizzonte della politica quotidiana, di farsi interpreti, voce, espressione dei mille bisogni delle città. Questa è davvero la nostra forza, la forza di persone che in gratuità hanno offerto il loro tempo e le loro capacità ai partiti della Margherita e dei DS, e che li offriranno adesso al PD. E’ grazie a loro che in questi anni siamo stati nelle piazze, nelle sale, nei luoghi di lavoro; è grazie al loro lavoro e sacrificio che le primarie sono state davvero un successo ed è anche a loro che dobbiamo tornare per rendere forte il PD. Anche le nostre amministratrici e i nostri amministratori, che danno ogni giorno prova della capacità di governo nei Comuni piccoli e grandi, nell’Amministrazione provinciale, rappresentano una risorsa importante e essenziale, un patrimonio di capacità che dovrà essere messo a servizio di tutti, attraverso anche l’organizzazione con loro di un momento dedicato ai temi dell’Amministrazione del territorio e delle buone pratiche per il governo condiviso. Saranno quindi le prossime settimane un periodo intenso di lavoro, per organizzare le nuove primarie di gennaio, aperte a tutti i cittadini, per la scelta dei coordinatori dei nuovi circoli, vera e propria spina dorsale dell’organizzazione del PD nella nostra provincia. Dobbiamo e dovrò quindi condurre questa fase garantendo unità e collegialità, mantenendo vivo il rapporto con tutta la società, dando attenzione anche a quelli che nei diversi e differenti mondi dell’economia, della cultura, delle reti di solidarietà guardano con attenzione a noi, tentando di offrire loro un sicuro orizzonte di protagonismo nel nuovo Partito. Per fare questo, è necessario che a partire da questa assemblea sorgano nuove e rinnovate disponibilità nella costruzione del nuovo partito. Lasciamo ad altri, nel centro-destra squassato dai riflessi della costituzione del PD, l’innamoramento nei confronti degli one-man-show o, con espressione giornalistica, degli “uomini soli al comando”. A noi è dato il compito di costruire una coralità condivisa in grado di non disperdere nessuna delle energie che si sono messe in movimento il 14 ottobre. E’ quindi mia intenzione, immediatamente dopo questa giornata, di dare vita ad un organo esecutivo all’interno dell’assemblea, in grado di cominciare a tessere il rapporto con i territori e sviluppare i primi passi della comune riflessione. Un gruppo che immagino snello, composto secondo i criteri della competenza, della diarchia di genere donna-uomo, della capacità di rappresentare i territori della nostra provincia e le sensibilità di questa assemblea. Un gruppo che mai dovrà eleggersi a segreteria ristretta, ma servire piuttosto da incubatore delle potenzialità che questa assemblea saprà proporre, di contributi che vorremo e potremo dare al lavoro costituente nazionale e regionale. Insieme a questo esecutivo, vorrei dare vita – e ne decideremo insieme forme e modalità – ad almeno due gruppi di lavoro, dedicati rispettivamente alle economie dei territori e ai giovani, il primo in grado di accompagnare una prima riflessione del PD nel merito dei mondi dell’economia e della società della nostra provincia, anch’essa nella china che congiunge vecchi e nuovi processi industriali e innovativi, il secondo con il compito di proporre non tanto – si badi bene – un pensiero delle e dei giovani, quanto un pensiero sulle e sui giovani, sulle opportunità che questi territori offrono loro (con particolare riferimento ai temi della giovane imprenditoria e del lavoro femminile) sulle politiche di inclusione che è necessario proporre in una società che, come Crono, pare oggi divorare i suoi figli nelle nebbie della precarietà. Insieme a questi livelli vorrei dare avvio alla costituzione, sull’esempio dell’assemblea regionale, di forum tematici liberi e snelli, aperti ai membri delle costituenti ma anche a tutti coloro che vogliano portare il proprio contributo, impiegando a questo fine i mezzi che la rete e le piattaforme digitali ci mettono a disposizione. Un altro tema che voglio contribuire con voi ad abbozzare fa riferimento alla formazione politica. Si tratta di un’attenzione per me capitale, nel momento in cui l’ambizione più alta del PD è quella di rinnovare e ricreare le classi dirigenti di questo paese. Ogni classe dirigente, infatti, lungi dall’improvvisarsi, è l’esito delicato di un lungo e paziente processo di autoformazione, acquisizione di saperi, costante desiderio di mettersi in gioco. Una classe dirigente, in quell’Italia che Giuseppe Dossetti volle pervasa dal principio costituzionale della diffusione dei poteri e dei corpi civili e politici non si forma preconizzando una radicale palingenesi, bensì si costituisce traendo quanto di meglio hanno saputo maturare i nostri maggiori, e affiancando loro nuove e giovani energie: questo è il compito che deve assolvere chi ambisce a concepire un progetto politico oltre le proprie sorti personali, in grado di durare attraverso le generazioni. Già nei prossimi giorni sarà inoltre essenziale cominciare a realizzare quelle minime condizioni strutturali che diano al PD della provincia gambe e braccia anche operative, in termini di sedi e supporti tecnici. Chiamerò quindi i tesorieri della Margherita e dei DS a costituire un gruppo tecnico di lavoro, per elaborare proposte per accasare, sia pure in via provvisoria, il PD, consentendo a ciascuno di noi gli spazi per esplicitare al meglio le attività cui saremo chiamati. E’ chiaro a tutte e tutti che quella che siamo chiamati a gestire è una fase transitoria, fino a quando, agli inizi del 2008, la struttura dorsale del PD sarà portata ad effetto e completata con la creazione dei circoli e l’elezione, con le primarie, dei rispettivi coordinatori e di quelli comunali. Non dobbiamo però dimenticare che nella prossima primavera si terranno elezioni amministrative importanti, per il rinnovo dei Consigli comunali e delle Giunte di molte nostre città. Si tratta di comunità importanti per popolazione ed economia, come San Dona’ di Piave, Mirano, San Michele al Tagliamento, Concordia Sagittaria. Sarà soprattutto la prima esperienza di confronto elettorale per il PD, la prima opportunità per proporre il giudizio delle popolazioni su progetti politici e amministrativi concreti, in cui misurare la reale credibilità del nuovo partito, la sua capacità di aggregare l’Unione e di raccogliere personalità e soggetti che oggi fin qui non hanno incontrato una proposta convincente.
Costruire con rapidità il nuovo partito rappresenta la migliore possibilità per prepararsi con responsabilità alla scadenza di primavera, per condurre il PD con sicurezza e rigore al confronto elettorale, per candidarlo a invertire la tendenza sfavorevole al centrosinistra che ha contraddistinto le ultime consultazioni.

I temi del territorio. La nostra provincia è un territorio straordinariamente complesso, che la geografia ha collocato al centro di uno dei maggiori corridoi transnazionali, cui la storia ha consegnato un patrimonio di eccellenza con pochi uguali.
Per questo, la consapevolezza del nostro ruolo nella costruzione del PD non deve esimerci dal porre, fin dalle prossime settimane, una serie di riflessioni su alcuni temi e ambiti essenziali, al fine di garantire alla nostra provincia il ruolo di leader all’interno del contesto regionale. Di questi temi, alcuni ci sono consegnati dall’attualità, altri li individueremo insieme, anche al fine di contribuire al rilancio nel governo delle città che ci vedono impegnati. Tra essi, credo importante indicare quelli che rivestono per me una particolare importanza:

1. la Pianificazione del territorio, intesa non tanto come atto tecnico e urbanistico, bensì come condivisione delle possibili governances di sviluppo delle città e delle aree, con particolare riferimento ai temi della sostenibilità e della crescita responsabile. L’Amministrazione Provinciale, in questo senso, ha avviato la redazione di uno strumento di assoluta importanza, quale il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) attorno al quale dovremo costruire un forte dibattito politico e tra la popolazione, ponendo il PD come soggetto attivo nel maturare la condivisione nei confronti di questo strumento;
2. la riconversione industriale di Porto Marghera
, verso le cui lavoratrici e i cui lavoratori, impegnati in queste settimane in una durissima vertenza, non può che andare la nostra convinta solidarietà, ma soprattutto la nostra determinazione a cercare soluzioni condivise e concertate. Va richiesta con forza l’applicazione degli accordi già sottoscritti, in particolare l’Accordo con la Chimica e quello del dicembre 2006 intervenuto con la chiusura del TDI, in specie facendo valere il principio del reimpiego dei lavoratori. Le condizioni di sicurezza per i lavoratori e la popolazione inoltre, possono essere garantite da precisi investimenti in grado di adeguare e aggiornare dal punto di vista tecnologico gli impianti;
3. La sostenibilità della risorsa turismo nella città e in provincia
, nella convinzione che si sia esaurita la possibilità dello sfruttamento massivo e quantitativo della città storica di Venezia, e che occorra porre in essere nuove dinamiche in grado di esaltare anche i territori del veneto orientale piuttosto che della riviera del Brenta e costruire un patto per l’investimento sostenibile del turismo insieme alle categorie e ai soggetti imprenditoriali che su Venezia operano. A questo non può non legarsi anche una riflessione sul sistema dell’offerta culturale che la nostra provincia è in grado di sviluppare ed enfatizzare;
4. Le polarità della nostra provincia
, dalla venezia orientale al clodiense (chioggiotto???), dalla riviera del Brenta al miranese e la necessità di creare le condizioni di governo virtuoso per i nostri territori, che rappresentano la linea di cerniera tra la “grande città diffusa” padana e veneta e le aree orientali del paese;
5. Il sistema infrastrutturale e della mobilità di area vasta della provincia, dal porto
all’aeroporto, dai corridoi passanti autostradali a quelli ferroviari, con l’obiettivo di dare risposta alla domanda di efficienza che viene fatta da tanta parte del mondo imprenditoriale dei territori;

Del vecchio e del nuovo. Con oggi comincia anche nella provincia di Venezia il cammino del Partito Democratico: sarà un percorso lungo, non privo di ostacoli, ma sarà, se lo sapremo condurre insieme e con coerenza, un’esperienza entusiasmante e, ne sono convinto, in grado di produrre nuovi orizzonti per le società e le comunità cui tutti noi apparteniamo, e che si sono decise, con le primarie del 14 ottobre, a dare fiducia a questo progetto.
Per questo, anche tra di noi dovrà valere il criterio del merito, della competenza, del personale desiderio di farsi coinvolgere, prima e su ogni altra appartenenza. Non voglio che prevalga la tentazione della distinzione preventiva, la malia dell’articolazione in correnti che ha contraddistinto, nel passato, una parte anche dei partiti politici che danno vita al PD. Uno scrittore tedesco ha scritto che, nel momento in cui tutti i territori sono stati occupati da opposti contendenti, nel momento in cui non rimane direzione da imprimere, l’unica mossa vincente è quella di colui che, ritirandosi, lascia al suo posto non la desolazione della conquista, ma lo spazio nuovo da ricostruire. Questo è quello che chiedo a tutti: di lasciare spazio e orizzonte ai molti che sono qui, che sono cresciuti dentro alla Margherita e ai DS, che sono cresciuti nella società civile, che per la prima volta vogliono essere parte attiva nel processo politico di questo paese e di questa provincia. Fate sì che possiamo misurarci con questa sfida!! Fate sì che possiamo sbagliare e crescere, fate sì che possiamo maturare e mettere a frutto l’originalità e l’innovazione del Partito Democratico. Cominciamo quindi, a partire da noi stessi per poi contagiare i diversi agoni della politica e della società, a fare esperienza di quella laicità che, come dice Claudio Magris, significa dubbio rivolto pure alle proprie certezze, autoironia, demistificazione di tutti gli idoli, anche dei propri; capacità di credere fortemente in alcuni valori, sapendo che ne esistono altri (…), significa quindi impegnarsi politicamente conservando l’indipendenza critica, ridere e soridere di ciò che (si) ama continuando ad amarlo. Se sapremo tutti insieme, a partire da oggi, pensare il PD in questo modo, se sapremo condurci con queste coerenze, allora anche noi, forse, potremo credere che le stelle sono a portata di mano.

Gabriele Scaramuzza, Mestre Centro Culturale Candiani, 24 novembre dell'anno 2007

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Coordinatore e coordinati provinciali

Come saprete sabato si è riunito per la prima volta il coordinamento della Provincia di Venezia, il cui momento centrale è stata la presentazione della candidatura a coordinatore provinciale di Gabriele Scaramuzza. Rispetto alle cose già dette da Gabriele a questo blog e anche ai giornali, il suo discorso ha affrontato tutti i punti più importanti, senza però fare molte ulteriori precisazioni; è stato molto importante sentirlo ricordare l'importanza dell'ampliare il più possibile la base, coinvolgendo "vecchi" e "nuovi" della politica, sottolineando la rilevanza delle istanze che hanno portato alla sua candidatura (discontinuità, rinnovamento e competenza per citarne alcune) anche per la selezione della sua squadra operativa, di cui non sono ancora note le modalità. Inoltre ha espresso la volontà di convocare a breve i due ex tesorieri di DS e Margherita per valutare insieme l'entità delle risorse disponibili per capire come poter sostenere la strategia di radicamento del territorio! Finalmente si valutano anche le risorse economiche!
Subito dopo il discorso è stato aperto il dibattito, a cui sono riuscita a partecipare grazie ad una tempestiva richiesta di parola: ci sono stati molti interventi, di cui una buona metà ha rispettato i tre minuti concessi dal tavolo della Presidenza (Davide Zoggia e Andrea Causin), molti apprezzamenti, qualche perplessità e molte riflessioni sul PD nel territorio più che sul discorso di Scaramuzza.
Personalmente mi è piaciuto molto il discorso di Gabriele, così come la sua gioia ed emozione nel sentire di essere stato eletto con il 91.7% dei voti; sui 108 presenti dei 122 aventi diritto, ben 99 hanno approvato la sua candidatura con solo 6 astenuti, 1 scheda nulla, 1 scheda bianca e 1 voto contrario. In settimana si attendono ulteriori precisazioni sulla composizione della squadra e su come cominciare a strutturare il lavoro sul territorio, ma è stato molto bello cominciare così!
Buon lavoro a Gabriele e a tutti noi!

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giovedì 22 novembre 2007

Intervista con il candidato

Ho appena parlato al telefono con il candidato al ruolo di coordinatore provinciale per la provincia di Venezia Gabriele Scaramuzza. Da redattrice di Costituendo, ma soprattutto da delegata e componente del futuro coordinamento provinciale ero troppo curiosa di avere alcune informazioni sull'uomo che sembra essere riuscito a calmare le polemiche...almeno per ora!
Una piccola nota biografica su Gabriele, che ha 35 anni e si è laureato in Filosofia all'Univeristà di Venezia nel 1997 con una tesi riguardante etica e il volto dell'altro basata sul pensiero di un filosofo libano-francese. Risale allo stesso anno della laurea la sua prima esperienza politica come consigliere di quartiere, seguita poi dal ruolo di delegato alla cultura, nonchè di consigliere provinciale tra il 1999 e il 2004. Durante quest'incarico si è occupato in particolar modo di scuola e ambiente, mentre dal 2005 presiede la Municipalità di Favaro, dove si trovava quando l'ho raggiunto al telefono.
Chiaramente non ho potuto non chiedergli come si sente di fronte alla sua candidatura, che lui vive con grande entusiasmo e senso di responsabilità, che credo dovuto alla consapevolezza di doversi dimostrare non solo all'altezza del ruolo, ma anche all'altezza di quei principi di rinnovamento, garanzia per tutti e apertura del processo costituente che hanno portato all'individuazione della sua candidatura.
Mi ha confermato di stare preparando un documento da presentare all'asseblea sabato, di cui mi ha fornito "i punti fermi" sottolineando che la "forma è da precisare". E' frequente durante la nostra conversazione il richiamo al lavoro del gruppo, al confronto con il coordinamento e l'assicurazione che i dettagli del progetto saranno decisi insieme, così come il suo forte interesse per proseguire a coinvolgere più persone possibili, secondo le loro disponibilità, nel progetto Partito Democratico.
Tra i punti su cui si è concentrata la nostra conversazione, al primo posto ha parlato di radicamento del PD nel terrritorio, cercando sinergie tra l'apporto di esperienza ed entusiasmo di coloro che hanno vissuto l'esperienza delle sezioni con i contenuti e le forme nuove dei politicamente giovani. Entro il mese di gennaio dovrebbero essere costituiti i circoli territoriali: su questo punto non si sofferma particolarmente se non per dire che saranno propozionati in numero alle realtà e complessità dei vari territori.
Da un punto di vista dei contenuti, suo secondo punto su cui conferma la volontà di costruire una riflessione condivisa, mi ha parlato a lungo di rapporto on le istituzioni locali nella definizione del volto delle città che compongono il nostro terriorio, di vocazione economica della provincia, citando sia il vecchio (la chimica) che il nuovo (le new economy e la declinazione della globalizzazione sul contesto locale).
Alla mia domanda sul rischio di vuoto politico da qui all'elezione dei coordinatori provinciali attualmente prevista per gennaio, risponde che cercherà già la prossima settimana di costruire una "squadra snella" somma di competenze ed entusiasmo che sappia essere cerniera dei territori che compongono la provincia, per poi procedere nelle settimane successive a valutare la costituzione di forum tematici su alcuni argomenti, tra cui mi ricorda il ruolo dei giovani nel partito. Mi conferma che per la scelta della squadra snella chiederà che siano fatti valere i criteri che hanno portato alla sua selezione, rinnovamento radicale, ricambio, investimento forte sui giovani, chiaramente nel rispetto dell'equilibrio dei generi.
Come terzo punto si è soffermato sull'importanza delle tornate elettorali amministrative della primavera 2008, che coinvolgeranno molti dei comuni della Provincia, facendo un chiaro riferimento all'importanza delle primarie e all'investimento sulle competenze.
Dalla sicurezza delle sue risposte direi che il candidato Scaramuzza ha pensato molto alla sua candidatura e di certo non ha tralasciato nessun elemento importante, come mi sarei aspettata da una persona che sembra stare prendendo molto sul serio il suo probabile ruolo.
Sabato i delegati eletti come me potranno ascoltare il suo discorso definitivo, che ho solo accennato; solo il suo discorso così come il suo atteggiamento verso i membri del coordinamento, che lui stesso definisce "componenti di un processo straordinario con diverse sensibilità e competenze, non rappresentanti di lista" e verso le strutture che dovrà organizzare per governare questa fase territoriale ci faranno capire meglio che tipo di coordinatore aspira ad essere. Nel frattempo lo ringrazio di nuovo e mi congratulo con lui per essere il primo intervistato di Costituendo!

Una cosa di cui non abbiamo parlato, ma che mi sento di ricordare qui, è la struttura dell'assemblea di sabato: a due giorni dalla riunione rimangono ancora dettagli piuttosto fumosi. Come si saranno gestiti gli interventi per esempio? Credo sia il caso di fare chiarezza il prima possibile, in modo da assicurarsi una riunione democratica e partecipata come quella di Vicenza... se non migliore visto il numero più ridotto dei componenti il coordinamento provinciale (circa 130). Inoltre resta da chiarire se esistono dettagli già formalizzati di quei circoli territoriali citati sopra o se e come l'esito dell'incontro di sabato potrà influire sulla loro costituzione.

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Sondaggio obbligato

Vista l'uscita odierna del nuovo logo del PD e lo scarso successo della domanda precedente che aveva raccolto solo due voti (a cui piaceva la sede del PD, per la cronaca) ho deciso di rinnovare il sondaggio di costituendo! Fatevi sotto e dite la vostra sul logo del PD!

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Una Voce sulla meritocrazia

Ultimamente si sente parlare molto della necessità di trovare nuove forme di selezione della classe politica, con particolare riferimento alla meritocrazia; questo concetto è stato richiamato anche recentemente dal nostro segretario regionale Giaretta, e riscuote molto successo soprattutto tra i giovani. Senza la presunzione di poter essere esaustiva sull'argomento vorrei ampliare il dibattito che vi sto proponendo sul tema della legge elettorale, suggerendovi a partire da oggi una serie di articoli o siti che parlino di un altro tema - COME realizzare la meritocrazia. Vorrei cominciare con un articolo molto introduttivo proposto (ancora una volta ) su lavoce.info, che trovate qui.
Buona lettura, sperando di ricevere vostri commenti e suggerimenti!

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Donne del PD

Questa sera parteciperò ad un incontro organizzato a Ca' Farsetti con tutte le candidate del PD elette e non della Provincia di Venezia; un bel modo per conoscerci tutte e cominciare a discutere di come far diventare realtà la parità tra uomini e donne non solo all'interno del nostro partito, ma anche nella società. Infatti, dopo la parità formale garantita nelle liste del 14 ottobre, dobbiamo interrogarci su come attuare la parità tra i sessi con strumenti concreti!
Alcuni strumenti li propone un documento pubblicato martedì scorso dal titolo Il contributo delle donne alla modernizzazione del paese, di cui si discuterà questa sera e che potete scaricare qui.
Quello che personalmente mi piace di più del documento è il suo approccio olistico, poichè declina la questione femminile all'interno del più grande problema della salute della società. Non credo infatti sia possibile risolvere questioni di genere (così come neppure questioni generazionali) senza comprendere che le donne sono un elemento fondamentale di un tutto, le cui sorti sono legate indissolubilmente alla sorte delle sue componenti. Tra le proposte del documento troverete come affrontare la rilevanza sociale ma anche economica dei servizi di cura, che sono ancora un dominio quasi esclusivo delle donne, o come valutare la possibilità di cambiare ritmo ai tempi della politica. Spero di vedere molte donne questa sera!

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martedì 20 novembre 2007

Riforma elettorale... un'altra Voce

Ecco un nuovo articolo sulla legge elettorale, sempre da lavoce.info in cui si discutono le varie forme di maggioritario e si prosegue il confronto con la proposta Vassallo.
Lo trovate qui

Buona lettura!

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Aiutatemi a capire...!

La lettura di un articolo apparso sul sito del Partito democratico Veneto mi fa pensare, si intitola Nascono i giovani democratici del Veneto e lo trovate qui.
Si riferisce all'esito di una riunione a cui ho partecipato giovedì 8 novembre, ma ciò che descrive non corrisponde affatto al ricordo che ne conservo... Chiaramente ammetto che ci sia una certa soggettività inevitabile in chi fa i resoconti, ma dall'articolo emerge una condivisione di intenti in cui non mi riconosco...
Sostanzialmente si dice come
(...)Dalla discussione è emersa la convinzione diffusa dell’importanza dell’attività giovanile nella prospettiva di rendere più forte l’azione politica del neonato PD.....
Le tappe per la costituzione dei coordinamenti provinciali e regionale del movimento giovanile del PD veneto saranno le seguenti: fine novembre per la presentazione dei regolamenti congressuali, gennaio per lo svolgimento delle assisi provinciali, febbraio per il congresso regionale.
A mia memoria circa la metà dei presenti ( o forse i 2/5) era contrario alla formazione di una giovanile...il discorso sul come farla è stato affrontato dopo che un ragazzo ha detto che la giovanile di fatto si sarebbe fatta comunque, poichè i gruppi giovanili erano già stati "fusi" mesi fa (reazioni sbigottite da parte da molti ex giovanili) e quindi alcuni ( ma non io) hanno detto cose del tipo "almeno facciamola solo fino ai 25 anni (istanza di cui non si parla affatto nell'articolo)

So benissimo di essere in minoranza in questa questione, che in molti il giovanile lo vogliono, ma voglio discuterne a fondo prima di arrivare al punto in cui chi lo voleva avrà costituito il PD giovanile e mi chiederà tutt'al più se voglio aderire!
Sono sempre andata alla riunioni dei giovani perchè credo nelle potenzialità che abbiamo come gruppo-ma NON nella giovanile! Entriamo subito nel partito, costruiamo insieme a tutte le altre generazioni un progetto politico per l'Italia che nasca dalla commistione di interessi complessi, non segmentabili, non suddivisibili per classi d'età!
Chi era presente alla riunione mi aiuti a capire perchè non è stata riportata anche questa voce contraria, sale della discussione democratica!? Che necessità c'è di stigmatizzare le voci contrarie, se sono davvero così poche? Personalmente conosco molti giovani in tutta Italia che condividono le mie stesse perplessità...

O forse non siamo poi così pochi?

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Novità provinciali

Vi ricordate gli articoli letti in questi giorni sui giornali locali in cui si discuteva l'identità del candidato a corrdinatore provinciale? Beh, dimenticate quello che avete sentito perchè da ieri il PD Veneziano viaggia ad un nuovo ritmo!
Dopo l'ufficiosa candidatura di Michele Mognato da parte delle lista Democratici per Veltroni discussa sui giornali anche dal sindaco di Venezia, si era alzato un certo malcontento da parte delle altre liste, che avevano prodotto e sottoscritto un documento in cui venivano descritte alcune caratteristiche del futuro coordinatore provinciale, tra cui spiccavano il richiamo alla discontinuità con il passato e la funzione di garanzia di questa figura per tutti gli attori coivolti.
Ad una settimana circa dalla presentazione di questo documento ieri sera la lista Veltroni 1 ha convocato i rappresentanti delle altre liste per ufficializzare la sua candidatura definitiva... che non è Michele Mognato! Con una comunicazione breve ma efficace, Davide Zoggia, presidente della Provincia e facente funzione di rappresentante per la lista Democratici con Veltroni, che detiene la maggioranza relativa in provincia, ha esplicitato la volontà della sua lista non forzare una candidatura a tutti i costi e di venire incontro ad alcune delle richieste fatte dalla altre liste, candidando Gabriele Scaramuzza a coordinatore provinciale. A quanto detto lo stesso Mognato avrebbe deciso di ritirare la sua candidatura, sebbene ufficiosa alla luce del dibattito emerso con le altre liste. Scaramuzza è attualmente il presidente della Municipalità di Favaro, è stato in passato consigliere provinciale e ha ricoperto e ricopre anche altri incarichi amministrativi... insomma un giusto mix tra competenze e novità, visto che non è persona particolarmente nota, soprattutto ai non addetti ai lavori.
La risposta ufficiale delle altre liste a questa candidatura si vedrà solo sabato durante i lavori del coordinamento provinciale, ma l'atmosfera della riunione era molto distesa (molto più del solito mi dicono) e tutti coloro che hanno parlato hanno dimostrato di apprezzare la scelta fatta, soprattutto poichè mette in luce una seria volontà di collaborare e costruire insieme il partito sul territorio. Alcuni hanno chiesto che vengano divulgate presto le proposte politiche del candidato, altri hanno voluto esprimere il loro supporto incondizionato alla luce del procedimento che ha portato alla scelta del candidato.

Alla luce di questi ultimi eventi l'assemblea dei grandi elettori di sabato 24 si annuncia più tranquilla ; per chi fosse curioso sulle modalità di svolgimento dell'assemblea vi posso dire che a presiederla sarà Davide Zoggia, in quanto presidente della Provincia eletto nella compagine che ora è il PD, si terrà con tutta probabilità al Candiani alle ore 15 e vedrà tra i partecipanti oltre agli eletti alle due costituenti anche alcune figure istituzionali locali del'ora PD... altre informazioni le trovate qui.

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lunedì 19 novembre 2007

A volte il voto è unanime..

Il 100% delle preferenze dei lettori di Costituendo nel sondaggio settimanale hanno decretato che Mi fido di te non sembra adatta a ricoprire l'importante ruolo di inno del PD. Jovanotti non s'offenda, anzi si rallegri di essere stato oggetto di un voto così semplicemente unanime.
Un voto molto più discusso in questi giorni riguarda l'elezione del coordinatore provinciale del PD che si terrà questo sabato pomeriggio, 24 novembre 2007; unici aventi diritto di voto sono gli eletti alle costituenti nazionali e regionali, tra cui la sottoscritta. Negli ultimi giorni avrete letto alcuni inteventi pro e contro l'unico (finora non ufficiale) candidato alla poltrona di coordinatore provinciale, che divide non certo per la sua mancanza di credibilità o esperienza, quanto per le valutazione sulla sua novità. Chi dice che non è abbastanza nuovo, chi dice che la sua forza sta proprio nel suo avere comprovata esperienza politica...ma per l'analisi dettagliata della retorica del nuovo vi rimando alle testate locali!
Seguirò molto da vicino il processo di preparazione dell'elezione del 24 e cercherò di darvene una lettura puntuale nei giorni che mancano a questo evento, per cui non perdetevi i prossimi post di Costituendo!

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venerdì 16 novembre 2007

Una Voce sul maggioritario

Continua la mia personale selezione di articoli sulla legge elettorale: questo in particolare analizza la proposta Vassallo ed alcune esperienze pratiche e valutazioni strutturali di un sistema di tipo maggioritario. Gli autori sono Tito Boeri e Vincenzo Galasso e anche questo articolo è tratto da lavoce.info (vi consiglio di abbonarvi alla loro newsletter settimanale se già non lo avete fatto)
L'articolo lo trovate QUI
Buona lettura!

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giovedì 15 novembre 2007

Aggiornamento coordinatore provinciale

Ieri mi è arrivata la pre-convocazione ad un'assemblea di eletti per il 24 novembre, durante la quale, in ottemperanza al dispositivo approvato a Milano il 27 ottobre, il coordinatore provinciale provvisorio sarà eletto dall'assemblea degli eletti nelle costituenti nazionali e regionali. Archiviato momentaneamente l'argomento primarie, fervono le discussioni all'interno dei gruppi degli eletti, per tentare di evidenziare i nomi il prima possibile per dare il tempo a tutti di farsi un'idea in proposito. La discussione tra le diverse liste al momento si fonda su un'analisi comparata dei requisiti che i vari gruppi ritengono debbano appartenere al nuovo coordinatore. Personalmente sono contenta che si sia scelto di parlare di requisiti e non già di nomi, evitando fin da subito pregiudiziali su cui sarebbe stata impossibile la discussione. Nei prossimi giorni dovrebbero emergere le prime proposte ufficiali... che troverete ovviamente su costituendo!

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martedì 13 novembre 2007

A Vicenza ho visto democrazia, non correnti.

All'indomani dell'assemblea costituente regionale alcuni giornali hanno scritto di spaccatura sulle modalità di elezione / designazione dei coordinatori provinciali, annunciando la nascita delle correnti nel PD veneto.
Allo stesso modo, alcuni esponenti politici hanno sostenuto che "bindiani" e "veltroniani di sinistra", proponendo un diverso ordine del giorno e insistendo perché si andasse a votazione, abbiano voluto contarsi e segnalare la propria esistenza.
A mio parere, tali analisi non sono corrette e non colgono il punto.
La realtà è che a Vicenza, diversamente che alla costituente nazionale di Milano, abbiamo vissuto un importante momento di democrazia interna al partito: chi ha chiesto la parola l'ha avuta, chi ha voluto proporre ordini del giorno li ha proposti, c'è stato confronto dialettico, c'è stata votazione con conta dei voti.
L'esistenza di posizioni diverse su qualche argomento non è causa / effetto di spaccature nel partito (anche perché ciò significherebbe che la proposta "ufficiale" dovrebbe essere sempre l'unica da prendere in considerazione, alla faccia della democrazia), è invece segno di pluralismo, di desiderio di partecipare alla costruzione di un soggetto politico nuovo e di impegno affinché il partito cresca nel confronto aperto tra idee.
Sicuramente è giusto cercare, quando possibile, una mediazione (si spera sempre alta) tra posizioni differenti, così come è giusto votare quando non si riesce a raggiungere una soluzione condivisa.
Mi auguro che mai, nel PD, ci sia la paura del confronto, anche duro, su proposte differenti.
Anche perché il confronto non può essere la causa del correntismo, la cui nascita potrebbe invece essere stimolata, se non determinata, dalla formazione di organismi e commissioni con il metodo Cencelli, che auspico non venga mai (più) utilizzato nel PD.

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Riflessioni sulla legge elettorale

Dopo la proposta di Veltroni su un nuovo modello di legge elettorale e i continui richiami ai diversi tipi di sistemi elettorali, vorrei suggerirvi la lettura di un articolo apparso oggi su la voce che trovate al link che segue


Ho letto anche altri articoli simili, ma questo mi sembra particolarmente chiaro, con vari esempi e anche la proposta di Vassallo.

Per farsi un'idea

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lunedì 12 novembre 2007

Risultati del secondo sondaggio

I 12 voti del nostro sondaggio "Come dovremmo chiamarci tra noi nel PD?" hanno visto la vittoria di compagna e compagno con il 50% dei voti, seguito dal 25% di cittadina e cittadino, il 16% di amica e amico e l'8% di democratica e democratico. Quindi un solo voto per quello che nei fatti sembra essere in nostro nuovo epiteto, democratica e democratico... grazie a chi ha votato e ai posteri l'ardua sentenza!

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Novità regionali

Sabato 10 si sono svolte nella varie regioni le assemblee costitutenti regionali; in quanto delegata nazionale ero invitata anch'io (senza diritto di voto) e ho quindi partecipato all'evento. L'esperienza è stata molto diversa da quella di Milano del 27 ottobre e per raccontarvela al meglio ho deciso di aprire costituendo anche ad altri giovani autori "regionali", come avrete notato dal cambio di intestazione!
Per il momento vi darò solo alcuni punti essenziali: le modalità di svolgimento dell'asseblea erano sostanzialmente note già la sera prima, i delegati che lo desideravano hanno potuto iscriversi a parlare, la tempistica dell'assemblea è stata definita all'apertura, fissando un orario per le votazioni e legittimando una presidente che ha fatto rispettare con gentile fermezza tempi di parola e impegni previsti. C'è stata la possibilità di sottoporre diversi ordini del giorno al voto dell'assemblea, ed è stato bello vedere gli scrutatori contare con attenzione le deleghe alzate!
Il discorso di apertura del segretario Giaretta è stato molto ben accolto dalla sala, unico punto di parziale dissenso sono state le modalità di elezione del segretario provinciale, per le quali Giaretta non ha proposto modifiche rispetto a quanto previsto dal dispositivo del 27/10. Uno degli ordini del giorno presentati al voto, proposto da rappresentanti della lista Bindi ma trasversalmente sottoscritto, riguardava una modalità alternativa di elezione del segretario provinciale, strutturata in sintesi come segue: primarie aperte a tutti nella seconda metà di gennaio per l'elezione del segretario provinciale e del segretario comunale, con l'elezione di un rappresentante eletto per lista in un collegio di garanzia in grado di gestire il periodo pre elettorale. Un altro ordine del giorno sottolineava il carattere provvisorio del coordinatore provinciale, chiedendo che il coordinatore provvisorio non potesse poi candidarsi a segretario provinciale "definitivo".
Il primo ordine del giorno non è stato approvato, il secondo è stato ritirato prima del voto.
Sono anche stati nominati i diversi rappresentanti delle liste nelle varie commissioni Statuto, Carta dei Valori, mentre sono stati ricordati i forum relativi alla montagna, alla scuola di formazione, alle nuove generazioni e alla comunicazione (delegati e presenti correggetemi se sbaglio!).
In generale l'assemblea regionale è stata molto meno mediatica di quella nazionale, il dibattito più acceso e partecipato, anche se il clima non può ancora definirsi del tutto disteso.
Concludo con un concetto espresso nuovamente da Roberto Fasoli anche in questa circostanza e a cui mi associo: una proposta diversa, una non adesione, una critica costruttiva non testimoniano una volontà di rottura, bensì il desiderio di partecipare democraticamente alla costruzione di un consenso più largo. Non c'è necessariamente conflitto tra parti che non condividono tutti i dettagli di un progetto, se queste parti hanno a cuore il progetto e non hanno paura di confrontarsi apertamente sulle questioni, senza demonizzare le posizioni altrui.

Credo sia un buon punto di partenza che vale per tutti.

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mercoledì 7 novembre 2007

Notizie giovani

Da un blog di giovani delegati ci si aspettano sempre notizie "giovani" ma finora Costituendo non si è dedicato molto alla questione; permettemi di fare ammenda!
Mentre a tutti i livelli i vecchi e nuovi del PD si interrogano su questioni di metodo, primarie e nomi da candidare, anche tra i giovani c'è un grande fermento, ma questa volta (almeno per ora) non è di nomi che si parla, bensì della possibilità di costituire un giovanile del PD. Passando alla cronaca dei fatti, domani sera è stata convocata dagli ex vertici della sinistra giovanile e dei giovani della margherita una riunione con tutti gli eletti veneti under 30 e i nominati alla Commissione Statuto; giovedì 15 il comitato promotore giovanile della provincia di Venezia ha indetto un'altra riunione di cui non sono ancora stati precisati i dettagli definitivi, e sia in Veneto che in Italia si moltiplicano i documenti, le iniziative e i dibattiti sul tema. Quando si pensa ai giovani, si pensa anche alla formazione (anche se in realtà questa fa bene a tutte le età) e a questo proposito, anche a seguito del malcontento per la striminzita rappresentanza giovanile nelle commissioni, si prospetta la creazione di una quarta Commissione incentrata sulla formazione politica in cui i giovani dovrebbero trovare più spazio (almeno questo è il progetto della Bindi, a cui è sarà a breve inviata su sua richiesta una proposta compilata da alcuni giovani delegati con qualche minimo contributo anche della sottoscritta). And last but no the least, ricevo da un amico una bozza di documento in cui di fatto si chiede alle assemblea regionali formale delega per creare gruppi giovanili locali, basta riempire lo spazio con il nome della regione e consegnare. Pare che sarà fatto girare sabato durante le costituenti nelle varie regioni.

Per amor di sintesi vi dirò che io non auspico affatto la creazione di una giovanile, credo sarebbe un modo sbagliato di affrontare il problema del contatto tra diversi livelli generazionali e che in un ottica di massimizzazione della strategia dovremmo cercare piuttosto di ottenere quote verdi a tutti i livelli. Dei problemi della società si deve parlare tutti insieme, soprattutto se riguardano l'idea che si ha della società: ne è un esempio la riforma del welfare, che riguarda la forma di patto generazionale e l'importanza che si attribuisce alla solidarietà! Nei prossimi giorni porterò altri esempi a sostegno della mia tesi, spero di trovare anche qualche vostro commento soprattutto da chi ha avuto esperienza diretta di giovanile e vuole presentare una tesi contraria!

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Nessuna nuova, buona nuova?

A pochi giorni dalla Costituente Regionale, mi rendo conto di non avervi aggiornato sul fiorente dibattito locale! Anche se sui giornali si parla più di cronaca nera (purtroppo) di negozi in crisi e ponti senza nome non penserete mica che i più non stia affilando i coltelli per la riunione di sabato?
Dico affilando i coltelli perchè questa volta nessuno vuole arrivare impreparato vista l'esperienza della Costituente Nazionale. Chiarito che preparsi è non solo un fatto pienamente lecito, ma un segno di lungimiranza politica e senso di responsabilità verso gli elettori, vorrei fare il punto su alcune questioni già anticipate che riguardano la costituente regionale e la situazione locale.
Come sapete il dispositivo approvato il 27 ottobre prevede che siano gli eletti alle due Costituenti a nominare il segretario provinciale; come già vi anticipavo all'interno della lista Bindi, in vari Comuni anche trasversalmente sono girati documenti in cui si sostiene la necessità di fare invece delle primarie aperte. Per le ragioni per cui ho firmato questo documento si veda un post precedente. Il fatto che girino questi documenti e che saranno presentati al Regionale non garantisce che il risultato sarà ottenuto, a meno di poter dimostrare un largo consenso tra gli eletti, visto che pare che il segretario regionale non abbia intenzione di forzare una decisione nè in un senso nè nell'altro, rimettendosi alla maggioranza... almeno speriamo!Visto che sarò presente (non votante) all'assemblea di sabato aspettateti un resoconto dettagliato.
L'altra annosa questione è il dibattito sui nomi sia per il segretario provinciale (comunque sarà votato) e i segretari comunali, senza contare che il dispositivo recita solo che i votanti del 14 ottobre saranno chiamati a "costituire il aprtito democratico nei territori", il che secondo alcuni vuol chiaramente dire primarie, secondo altri no.
Per evitare che sia una briscola politica (io "mi faccio" il segretario provinciale, tu "ti fai" quello comunale) guidata dall'alto è importante far capire la necessità di novità ma soprattutto di rispetto del voto espresso il 14, per cui tutti i gruppi devono farsi soggetto della discussione, con un'occhio alla strategia e uno ai principi di novità e trasparenza che molti di noi hanno portato avanti finora. Come ha detto Roberto Fasoli, eletto veronese alla Costituente regionale, non dobbiamo sentirci in colpa perchè diciamo quello che pensiamo, far emergere le contraddizioni non è rovinare la festa, ma renderla democratica! (mi scusi Roberto, se l'ho citato male, diciamo che condivido molto questa frase e forse ci ho messo un po' del mio)

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lunedì 5 novembre 2007

Piccola radiografia dell'esecutivo

Walter Veltroni ha reso pubblica ieri la lista dei componenti l'esecutivo del neonato PD: 17 persone, 9 donne (Emanuela Giangrandi, Maria Grazia Guida, Maria Paola Merloni, Federica Mogherini, Alessia Mosca, Annamaria Parente, Laura Pennacchi, Roberta Pinotti, Rosa Villecco Calipari) e 8 uomini (Goffredo Bettini, Andrea Causin, Vincenzo Cerami, Roberto Della Seta, Andrea Orlando, Lapo Pistelli, Ermete Realacci, Giorgio Tonini).
Età media della squadra 46,58 anni mese più mese meno, con Vincenzo Cerami personaggio più "venerando" con 67 anni e Alessia Mosca più giovane con i suoi 32 anni (che sembrano pochissimi a leggere il suo curriculum!). Anche la seconda più giovane è una donna, Federica Mogherini con i suoi 34 anni, seguita dai 35 anni del Veneto Causin (nato a Mestre, per la cronaca...).
A questi si aggiungeranno il vicesegretario Dario Franceschini, la presidente del gruppo al Senato Anna Finocchiaro e il/la presidente del gruppo che sarà eletto alla Camera nei prossimi giorni.
Sul sito del PD trovate delle biografie molto stringate di ciascuno dei componenti l'esecutivo, che sostanzialmente confermano la variegata provenienza del gruppo, sia politica che territoriale. Schede simili ma con gli anni di nascita le ho trovate sul sito del Corriere della sera per esempio.
Le testate che ho visto concordano in modo unanime sul giudizio positivo alla squadra di Veltroni, che da par suo ha rilasciato dichiarazioni entusiastiche!
Indipendentemente dalle storie sicuramente ammirevoli che emergono dai cv dei nostri "esecutivi", e che ci confortano sulle capacità tecniche dei singoli, spero di potermi presto complimentare con loro per l'ottimo lavoro che faranno anche come squadra.
Nel frattempo sono contenta delle tante brave donne scelte per questo esecutivo e per una volta non aggiungo altro.

Buon lavoro a tutti, lettori e ovviamente "esecutivi"!

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domenica 4 novembre 2007

Nuovo sondaggio

Da questo pigro lungo weekend non poteva che uscire un nuovo sondaggio, su una questione solo apparentemente superficiale: come ci chiamaremo noi del PD? Le opzioni che propongo le ho sentite in giro e le trovate sulla destra, ma vi invito a suggerire altre opzioni come commento a questo post!
Per la cronaca riporto qui i risultati del primo sondaggio che ha visto la vittoria schiacciante delle questioni di metodo tra i temi più urgenti del PD, con ben 25 dei 32 voti espressi, seguono i rapporti con il governo Prodi con 4 voti, poi il federalismo con 2 e infine la nomina degli organismi dirigenti con un solo voto.
Buon sondaggio a tutti!

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