giovedì 20 novembre 2008

Ricostituente

Il team di costituendo ha aperto un nuovo blog: www.ricostituente.wordpress.com. Continua il percorso...

Continua...

mercoledì 6 agosto 2008

Ospite estivo

Vi riporto su sua richiesta un breve scritto di Paolo Cuman sulla sua esperienza nel PD. Come lui molti di noi si sono sentiti un po' a disagio nella deriva che ha preso il partito, ma per ragioni spesso diverse in molti non sono riusciti o non hanno voluto mollare...

Il punto è capire perchè si vuole continuare e costruire su questo la nostra azione all'interno del PD; personalmente non resto perchè mi infastidisce che i "vecchi" ce l'abbiano vinta e restino soli nei loro piccoli feudi patetici, quanto perchè credo che questo paese meriti un progetto migliore!

-------------------------------------------------------------
L'AUTOBUS

Da mesi faccio un sogno, un sogno ricorrente, un sogno che più si ripete, più diventa incubo.
Sono alla fermata di un autobus, a ogni ripetersi del sogno, in maniera sempre più ossessiva, ricontrollo, l'ora, la destinazione, il numero dell'autobus, il percorso, il mio biglietto, chiedo e richiedo conferma su tutto a chi con me aspetta, quando salgo non contento , chiedo ancora al conducente, ai passeggeri, tutto sembra apposto è il mio Autobus quello che aspetto da una vita.
Di posti a a sedere neppure l'ombra, ma non importa le mie ginocchia doloranti sono abituate a fatiche peggiori, è poi la comitiva è allegra, simpatica, socievole, tutto sembra essere perfetto come mai avevo sperato, ma non passa molto tempo, che la mia attenzione e quella di altri si sposta all'esterno, al percorso, non è quello che ci aspettavamo, i luoghi che attraversiamo sono diversi, le fermate cambiate, chiediamo spiegazioni, ci dicono cortesemente che c'è qualche cambiamento, qualche inevitabile deviazione, ma che la meta non cambia, che è sempre e solo quella scritta chiaramente sull'autobus stesso
Aspettiamo fiduciosi, solo un po più attenti, ma il percorso è sempre meno riconoscibile, sempre meno conciliabile con la nostra meta, discutiamo, chiediamo, veniamo zittiti, i più esagitati, chiedono di scendere, io resto, contino a sognare.
Ma come ogni buon sogno ricorrente, ogni volta cambia, a volte di poco altre di molto, dalle prime volte ad esempio i passeggeri si sono via via rarefatti, volti, voci, spesso i più interessanti e simpatici sono scomparsi, non si presentano nemmeno più alla fermata, dentro all'autobus l'allegria non è più la stessa, anzi l'allegria si trasforma subito in ansia, rimanere in piedi per tutto il viaggio diventa più faticoso e per le mie ginocchia, sempre più doloroso, perché se tutto cambia una cosa sembra inamovibile, i passeggeri seduti, “Loro” sono sempre gli stessi, al massimo cambiano di posto, qualcuno sulla destra si sposta alla sinistra e così via, ma le facce, calme, riposate, sicure, sono sempre inevitabilmente quelle.
I passeggeri seduti, non sembrano molto interessati ai problemi nostri, dei passeggeri in piedi, del percorso della meta “loro” parlano poco, “loro sanno” rispondono al massimo con compiacenza , ma spesso con fastidio, alle nostre continue e assillanti domande su dove andiamo sul perché la meta sembra sempre allontanarsi, parlano sempre di più tra loro, evitando quando possono di guardarci e di farci partecipi delle loro discussioni, ormai dichiaratamente non interessati alle nostre.
E io? io continuo a svegliarmi di soprassalto, sempre più stanco sempre più nauseato, ma inevitabilmente torno a sognare, a salire sull'autobus a contare chi è tornato e a ricordare quelli che mancano all'appello, vedo il fastidio nelle face dei “seduti” quando salgo, quando altri di “noi” salgono,, sento i loro commenti, ma chiedo testardo ancora conferma della destinazione, ricevo risposte sempre più laconiche, a volte ironiche , a loro, ai “seduti” evidentemente la destinazione interessa poco quello che conta è il viaggio in se stesso, l'esserci e l'esserci tra I “seduti” a volte mi chiedo se pagano il bigletto, forse sono abbonati ma non ho visto mai nessun controllore controllarli, il biglietto lo chiedono solo a noi che siamo sempre in piedi, chissà forse l'unico modo per arrivare alla destinazione scritta sull'autobus, è legata a loro alla loro presenza, forse bisogna farli scendere, farli scadere tutti , e allora può anche essere che si arrivi finalmente alla meta, magari ritornando a prendere quelli che si sono stancati e che non vengono neanche più alla fermata, ma so che mi aspetta un altro sonno poco riposante, un altro sogno, un altro incubo, forse devo pensare di rinunciare a salire in quell'autobus, forse si, forse questa volta me ne strò comodo a casa, ma poi penso alle facce contente dei “seduti” nel vedere finalmente la fermata deserta, l'autobus comodo, “solo posti a sedere” e allora mi alzo e mi incammino verso la soita fermata, sperando tanto di trovare buona e numerosa compagnia, come la prima volta , mi pare fosse il 14 ottobre dell'anno passato.

Paolo cuman
-------------------------------------------------------------

Continua...

martedì 5 agosto 2008

La Verità coperta

Fa scalpore la notizia delle proteste per la modifica de "La verità svelata dal tempo" voluta da Berlusconi nella sala per le conferenze stampa. Oggetto del contendere un seno nudo. Sarebbe persino troppo facile concludere dicendo che ancora una volta contro la Verità c'è questo governo.

Nel frattempo l'esercito è per le strade e la gente dice di sentirsi più sicura, quando invece dovrebbe preoccuparsi dei tagli fatti alla polizia e ai carabinieri che toglieranno stabilmente dalle strade una parte di coloro che davvero contribuivano alla nostra sicurezza.

L'estate avanza, alla fine di questa settimana me ne andrò anch'io in ferie, quindi è probabile cari lettori che mi leggerete un po' meno per qualche settimana. Ma (ri)costituendo non si arrende, continua imperterrito la sua battaglia per il diritto a sapere, a chiedere e a cercare di costruire un mondo migliore...nel nostro piccolo, ma con grande entusiasmo!

BUONE VACANZE!

Continua...

mercoledì 23 luglio 2008

Giornalismo, etica e politica

Come facciamo noi poveri lettori a sapere come porci di fronte alle notizie che ci propongono i giornali? Si perchè spesso dal tono non si capisce sempre se di cronaca o di commento si tratti, e più in generale le due cose non sono sempre distinguibili. Oggi al giornale radio è stato letto un cominicato USIGRai, in cui i giornalisti dichiaravano le preoccupazioni che le nuove norme sulle intercettazioni telefoniche possano ridurre le possibilità e il diritto degli italiani ad essere informati. Su come le intercettazioni siano state usate finora ci sarebbe moltissimo da dire, lo lascerò fare, per cominciare, a questo articolo di Polito tratto da il Riformista di oggi.

FASSINO E ROSSI? NON CI CREDO
di Antonio Polito

Che fa un povero giornalista come me, che non frequenta procure,
questure e centri di ascolto, quando piove dal cielo l'ennesimo
scandalo? Come fa a decidere se deve trattarlo come una bufala o come
una cosa seria? La risposta è: va d'istinto. Si fida del buon senso.
Si lascia guidare da un dettaglio, da un nome, da una circostanza.
Leggendo la lunga tavarolata di ieri su Repubblica, il dettaglio che
mi è saltato agli occhi è il seguente: Piero Fassino e Nicola Rossi
che gestiscono a Londra l'Oak fund (il fondo Quercia), dove l'ormai
mitica maxi-tangente pagata da Colaninno ai Ds sarebbe approdata dopo
essere passata «nella pancia di trecento società in giro per
l'Europa». Ora io conosco un po' Piero Fassino, e un po' meglio
Nicola Rossi. E so per certo che la cosa è impossibile. Non perché
scommetta sulla loro onestà, cosa che pure faccio e che ieri hanno
fatto in tanti. Ma perché vi posso assicurare che se la Quercia
avesse davvero avuto un tesoro all'estero, non l'avrebbe mai affidato
a Fassino e Rossi. Il primo è un frenetico piemontese che non sta
fermo un minuto, che pensa solo alla politica, s'inebria di
interviste e di passioni: avrebbe difficoltà a gestire le rate del
mutuo di casa, figurarsi un fondo all'estero. Il secondo, poi, è un
mite gentiluomo meridionale che vive del suo, un intellettuale della
Magna Grecia del tutto privo di quella fedeltà alla Causa, perinde ac
cadaver, che sarebbe necessaria perché gli fosse affidata la chiave
della ditta. Voglio essere sincero fino in fondo: ci fossero stati
altri due nomi, al posto di quelli, (che so, Caio e Sempronio, e
sostituite pure voi lo pseudonimo con i nomi che vi vengono in mente)
avrei dubitato. Ma Fassino e Rossi no. Per favore.

Il dettaglio falso. Mi è successa qualcosa del genere qualche
settimana fa, quando uscì la falsa intercettazione in cui Berlusconi
parlava della Carfagna con Confalonieri. Anche lì, subito una nota
stonata. Il falso Berlusconi diceva: preferirei farmi un altro lodo
Mondadori che farmi..., i puntini seguono per decenza. Ecco,
immaginare che all'uomo, al culmine di una rievocazione erotica,
venisse in mente il lodo Mondadori, mi era impossibile. E infatti non
era vero.
Stessa cosa mi accadde con l'altro presunto scandalo Telekom Serbia,
quando il Giornale pubblicò le rivelazioni di un tizio secondo il
quale anche lì Fassino, con Prodi e Dini, aveva intascato fior di
tangenti. E anche lì un particolare stonato. La gola profonda diceva
che il nome in codice di Fassino, ai tempi della dazione,
era «Cicogna». Ora io sapevo con certezza che il primo a disegnare
Fassino come una cicogna era stato il vignettista del Riformista del
tempo, Roberto Perini, e che i fatti in questione risalivano a prima
della nascita di questo giornale. «Cicogna» era dunque una citazione
anacronistica. Scommisi subito per la balla. Di balla si trattava.
Buon senso dice che se un dettaglio è clamorosamente falso, l'intera
storia puzza. È ciò che sospetto. E mi domando: se balza agli occhi
di un povero giornalista, perché non balza agli occhi di un
giornalista ricchissimo di fonti, di notizie e di mezzi? (E, tra
parentesi, ma perché ve la prendete sempre con Fassino?).

Continua...

lunedì 21 luglio 2008

Robin e io

Vi ricordate della prima volta che avete visto le avventure a cartoni della volpe Robin Hood? mi ricordo la canzoncina che canta il gallo menestrello come se l'avessi sentita ieri! Ah che tempi di poche preoccupazioni, in cui vedere una volpe che tira con l'arco e va in giro vestita non ci suscitava alcuna obiezione! Chissà se anche Giulito Tremonti ha guardato e apprezzato questo ottimo film Disney! Certo è che il grido "prendere ai ricchi per dare ai poveri" gli è entrato nel cuore e dopo la detassazione degli straordinari e l'abolizione dell'ICI, che difficilmente avrebbero potuto avere un nome attinente ad un qualche cartone Disneyano o meno con conseguente ridotto appeal, ha pensato di fare una tassa chiamata Robin Hood! Anzi, Robin tax che è in inglese e testimonia internazionalizzazione (anche se è una tassa nazionale, ma perchè perdere quest'occasione? magari altri prenderanno esempio da noi?!?)

Vi chiederete, chi sono io per criticare questa ardita scelta nominativa, in fondo è un po' come quando un tuo amico dà un nome ridicolo al suo pargolo, che ci puoi fare? Sorridi e speri che tutto vada per il meglio, nome a parte. Per questo con tutta la fiducia di cui sono capace mi sono messa a leggere il più possibile di questa Robin Hood tax e ho capito alcune (poche) cose che vorrei condividere:
  1. la Robin tax è costituita da un'addizionale Ires variabile per settore (nel caso di petrolio, energia e gas è pari al 5,5 per cento e riguarda le società di capitali che abbiano conseguito nel periodo di imposta precedente ricavi superiori a 25 milioni; con l'addizionale del 5,5 per cento l'aliquota complessiva torna dunque alla misura del 33 per cento. Si tratta in pratica dell'aliquota Ires in vigore fino al 2007, prima della riduzione disposta dalla Finanziaria 2008 del governo precedente.
  2. la ratio alla base della tassa è che una misura equa (colpisce i pochi, super ricchi petrolieri per dare ai meno abbienti) ed efficiente (riduce gli extra profitti che stanno facendo le compagnie in questa fase di forte aumento dei prezzi dei carburanti) per reperire risorse;
  3. ma la misura non è poi così equa-> infatti il “Fondo di solidarietà per i ceti meno abbienti”, che dovrebbe finanziare una carta acquisti per alleggerire l’onere di acquisto dei beni alimentari e il costo delle bollette per i cittadini che versino in stato di bisogno è alimentato per il solo 2008 e per soli 200 milioni di euro, meno del 10 per cento del gettito atteso dalla Robin tax in quell’anno. Se anche fosse vero che si preleva ai ricchi, è certo che non si ridistribuisce a i poveri. (Fonte Lavoce.info)
  4. non è nemmeno granchè efficiente -> non tassa gli extra-profitti, ma gli utili conseguiti nell'anno precedente e quindi potrebbe effetti negativi sugli investimenti interni e dall'estero
Forse però, a parte la Robin tax c'è qualcosa da salvare nelle mosse ardite del nostro Ministro dell'Economia? Per chi ha tempo suggerisco la lettura di questo articolo tratto da Lavoce.info, che insieme agli articoli recenti del Sole24Ore ha "informato" colei che vi scrive. Lì come sempre si dice tutto meglio, di seguito tento una sintesi efficace.

  1. (Per noi soci COOP in particolare) Sono aumentate le tasse sulle cooperative, specialmente quelle di consumo, portando dal 70 al 45 per cento la quota di esenzione riconosciuta agli utili destinati a quelle riserve indivisibili che le connotano come enti mutualistici. Viene anche aumentata la ritenuta alla fonte sugli interessi relativi ai prestiti dei soci dal 12,5 al 20 per cento
  2. l'abolizione dell'ICI ha eliminato l'unica fonte tributaria autonoma dei comuni, che ora doranno pietire e negoziare i traferimenti centrali; inoltre si perde la funzione di controllo dell'amministrazione, poichè l'elettorato non risponde più alle variazioni dell'ICI (supponiamo che un Comune stabilisca un aumento dell'ICI ma risistemi il centro storico; oppure aumenti le tasse ma non dimostri efficienza. Ora andremo a votare senza poter rinfacciare un uso sconsiderato delle risorse locali). Inoltre è un provvedimento fortemente regressivo! (Avvantaggia molto di più i ricchi dei poveri)
  3. la detassazione degli straordinari potrebbe avere degli effetti distorsivi sul mercato del lavoro. Inoltre aumenta la complessità segmentando la tassazione dei redditi di lavoro differenziandola a seconda che provengano da lavoro ordinario o straordinario, da lavoro straordinario pubblico o privato, da lavoro supplementare relativo a contratti stipulati prima o dopo una certa data.
Il governo ha messo in atto una serie di manovre che parlano di redistribuzione ma che nei fatti sembrano non avvantaggiare affatto chi è più povero. Non solo, se si discute di come la nostra sicurezza migliorerà con 3000 militari per le strade, allo stesso tempo si tagliano le risorse per le forze di polizia. A provvedimenti strutturali si sembrano preferire misure più di facciata.

Continua...

giovedì 10 luglio 2008

E' la libertà di critica che contraddistingue la democrazia

Sono d'accordo con la lettura che Marco Travaglio fa sull'Unità della manifestazione di Piazza Navona. Si può discutere sull'opportunità o meno di mescolare politica e comici ma concordo che - riporto dall'articolo, che potete leggere integralment sul blog di Travaglio-Gomez-Corrias - " Per la prima volta si sono fuse in una cinque piazze che finora si erano soltanto sfiorate: quella di Di Pietro, quella di molti elettori del Pd, quella della sinistra cosiddetta radicale, quella dei girotondi e quella dei grillini, non sempre sovrapponibili. E un minimo di rigetto era da mettere in conto. Ma è stata una bella piazza plurale, sia sotto che sopra il palco: idee, linguaggi, culture, sensibilità, mestieri diversi, uniti da un solo obiettivo. Cacciare il Caimano. Le prese di distanza e i distinguo interni, per non parlare delle polemiche esterne, sono un prodotto autoreferenziale del Palazzo (chi fa politica deve tener conto degli alleati, delle opportunità, degli elettori, di cui per fortuna gli artisti e i giornalisti, essendo “impolitici”, possono tranquillamente infischiarsi). La gente invece ha applaudito Grillo e Sabina come Colombo (anche quando ha chiesto consensi per Napolitano), Di Pietro, Flores e gli altri oratori, ma anche i politici delle più varie provenienze venuti a manifestare silenziosamente. Applausi contraddittorii, visto che gli applauditi dicevano cose diverse? Non credo proprio. Era chiaro a tutti che il bersaglio era il regime berlusconiano con le sue leggi canaglia, compresi ovviamente quanti non gli si oppongono"
A questo punto Travaglio si chiede come mai questa percezione non sia emersa sulla stampa, come abbiamo potuto vedere sui giornali nazionali. La sua risposta è che "...viviamo tutti nel Truman Show inaugurato 15 anni fa da Al Tappone, che ci ha imposto paletti (anche mentali) sempre più assurdi e ci ha costretti, senza nemmeno rendercene conto, a rinunciare ogni giorno a un pezzettino della nostra libertà. Per cui oggi troviamo eccessivo, o addirittura intollerabile, ciò che qualche anno fa era normale e lo è tuttora nel resto del mondo libero (dove tra l’altro, a parte lo Zimbabwe, non c’è nulla di simile al governo Al Tappone). In Italia l’elenco delle cose che non si possono dire si allunga di giorno in giorno. Negli Stati Uniti, qualche anno fa, uscì senz’alcuno scandalo un libro di Michael Moore dal titolo “Stupid White Man” (pubblicato in Italia da Mondadori…), tutto dedicato alle non eccelse qualità intellettive del presidente Bush. Da dieci anni l’ex presidente Clinton non riesce a uscire da quella che è stata chiamata la “sala orale”."
Per finire con la Guzzanti: "Poi c’è Sabina. Che ha fatto, di tanto grave, Sabina? Ha usato fino in fondo il privilegio della satira, che le consente di chiamare le cose con il loro nome senza le tartuferie e le ipocrisie del politically correct, del politichese e del giornalese: ha tradotto in italiano, con le parole più appropriate, quel che emerge da decine di cronache di giornale sulle presunte telefonate di una signorina dedita ad antichissime attività con l’attuale premier, che poi l’ha promossa ministra."
Se ci scandalizziamo per Piazza Navona significa che Al Tappone ha ragione. E allora è giusto che ce lo teniamo.

Continua...

mercoledì 9 luglio 2008

Non è un paese per donne

Ieri mi sono persa la cronaca in diretta della manifestazione anti Berlusconi organizzata dall'Italia dei Valori. Ho avuto da fare, capita anche ad una blogger indefessa come me. In ogni caso prima di andare a letto, visto che ero stata pure ad uno spettacolo a Venezia, mi sono chiesta cosa mai mi fossi persa, quasi anticipando quello che avrei scoperto questa mattina. Stamattina apro Repubblica e cosa scopro? Che l'Italia non è nemmeno più un paese per donne!


Innanzitutto, più che raccontarmi delle prove incontrovertibili dell'incostituzionalità delle azioni del Cavaliere, mi sono trovata a leggere delle invettive contro Mara Carfagna da parte di Sabina Guzzanti, che molti di noi ricordano con piacere nelle vesti di Valeria Marini mentre parla del suo parrucchiere/stilista Pascal sulla tv di qualche anno fa (Pippo Chennedy show per esempio). Di Sabina si possono dire molte cose: come attrice comica e imitatrice è assolutamente geniale e brillante, ha saputo imitare tutti, uomini e donne, con intuito e ironia. Come arringatrice di folle, come dimostra la performance di ieri, non ha nulla da invidiare a Beppe Grillo, il che francamente è tutto dire. Come donna però mi ha stupito e un po' deluso. Vista la mia età non posso certo dirmi una femminista della prima ora, ma non riesco a non considerarmi lo stesso un po' femminista anch'io, per cui mi chiedo perchè una donna brava e capace, ma soprattutto orgogliosamente e apertamente intelligente come la Guzzanti, si lasci trascinare in un'invettiva maschilista e offensiva contro un'altra donna. tirando fuori il più trito dei luoghi comuni. Mara Carfagna fa politica dal 2006 ed è diventata ministro della Repubblica nel 2008, ha fatto la soubrette e le foto nuda e ha certamente intrattenuto rapporti di svariata natura con le persone che la circondano. Ma più che sentirmi offesa come donna perchè lei è Ministro (non ho affatto l'idea che il governo rappresenti il meglio in quanto a tipi umani, nè questo, nè i precedenti) mi sento offesa come donna quando un'altra donna porta avanti le accuse contro cui tutte le donne che hanno fatto carriera si sono dovute scontrare. Vere o false che siano non ha importanza.

Non siete stufe di sentire che Tizia è dov'è perchè si è fatta questo o quell'altro? Che visione maschilista del mondo che hanno le donne per aver così interiorizzato che la chiave del successo sono gli uomini! Non ditemi che sono una sognatrice senza senso della realtà, lo vedo anch'io che il mondo è in mano agli uomini! Ma di certo le cose non cambieranno finchè non ci sottrarremo al bieco gioco delle accuse infamanti, e pretenderemo invece di vedere risultati con cui giudicarci apertamente e con una metrica realistica. Diamine, offendiamoci perchè la nostra Ministra per le pari opportunità ha detto di non ritenere che l'integrazione degli omosessuali sia una questione importante, ma non lasciamoci trascinare in invettive da bar! Il mio non è certo moralismo, anzi è proprio il contrario: da un professionista si vuole che sia bravo, non che sia integerrimo, a meno che non sia donna. Quanti avvocati o medici uomini hanno amanti più o meno nascoste senza per questo perdere faccia o clienti?

Da donna dico alla donna Carfagna che è meglio che prenda sul serio l'onore che ha avuto e si dia da fare, sicura che almeno da parte mia sarà giudicata per quello che farà e dirà come Ministro e non per quello che fa nel suo privato per quanto fastidioso, sbagliato, incredibile o dannoso per lei. E sempre da donna, dico alla donna Guzzanti che quel tono non si addice ad una persona che spera di cambiare le cose. Abbassandosi all'invettiva risponde con la stessa moneta che usano le persone che critica, dimostra che nemmeno lei crede davvero che ci sia un'altra via, che lo scontro di civiltà sia possibile.
Ci lamentiamo che la politica è un luogo inospitale per noi donne, ma non facciamo nulla per cambiare le cose e continuiamo ad infangarci reciprocamente tra avversarie senza capire che la chiave per lo scontro è accettare che il nostro avversario ha i titoli per battersi con noi. Questa presunta superiorità che mette in bocca queste parole ad una donna che in altre occasioni ho avuto modo di stimare è la vera cosa odiosa di questa situazione.

Continua...

martedì 8 luglio 2008

Non è un paese per giovani

Siamo governati da vecchi, e questo lo sappiamo. La nostra è una società bloccata, e questo lo sappiamo. Tuttavia, per evitare che le proposte dei giovani siano prese come pretesto che nasconde il fine di sostituirsi ai vecchi al potere, dobbiamo identificare e rendere esplicito cosa non va nella società oggi e cosa ci proponiamo (sono giovane da molti anni, ormai, e credo che lo sarò per sempre, anche senza la fonte dell'immortalità, contando sul fatto che ogni 5 anni la soglia dell'età adulta viene spostata di 5 anni!) di fare per modificare tali condizioni.

Nei concorsi universitari passa sempre l'affiliato al professore più forte o a cui "tocca", in politica la casta si riproduce per cooptazione, nelle pubbliche amministrazioni si entra per concorsi (o trucchetti) che non sono in grado di valutare il merito e per riuscire nelle imprese le idee contano meno degli appoggi.

Una società con tali caratteristiche non ha scampo nella competizione internazionale, ma soprattutto non è una società giusta. Ogni individuo dovrebbe essere giudicato per le proprie azioni e non per il colore della pelle, per la propria religione o… per le persone che conosce! Certo, non bisogna incorrere nell'eccesso opposto per cui le competenze tecniche superano tutto il resto. Mi spiego: un ricercatore eccezionale può non essere in grado di governare una struttura di ricerca o gestire un gruppo di lavoro e una persona che supera brillantemente un concorso per dirigenti della pubblica amministrazione può non essere in grado di relazionarsi positivamente con il personale. Che la struttura metta in atto una serie di strategie per "conoscere" i candidati ha una sua giustificazione, ma che un dottore meriti il posto di primario perché è iscritto ad un partito, questo mi sembra troppo!
Mi è capitato spesso di andare all'estero per lavoro e mi ha sempre fatto piacere (e un po' di invidia) vedere a capo di uffici, imprese, servizi, dipartimenti universitari, persone che non hanno ancora 40 anni.

Ovviamente i giovani non sono migliori dei vecchi, ed è chiaro che non tutti i giovani sono innovativi (mia moglie mi dice sempre che sono un tradizionalista!) ma un maggior numero di persone giovani nelle organizzazioni contribuirebbe a rendere le stesse organizzazioni più flessibili, più pronte al cambiamento e, in definitiva, più efficienti. Una società in cui fa strada solo chi è "amico di qualcuno" non avrà la capacità di abbandonare la strada vecchia per la nuova qualora questa diventi troppo impervia.

Ma ciò che più mi interessa ora è far notare come la presenza dei giovani debba essere considerata una misura della cessazione di perverse dinamiche di conservazione. Ciascuno tende a tenere i propri privilegi per sé, e coloro che hanno molti privilegi sono in generale vecchi. Se molti giovani entrassero nei meccanismi delle istituzioni forse vorrebbe dire che le istituzioni e le organizzazioni non sono fossilizzate su dinamiche interne di potere e potrebbero meglio perseguire i loro fini istituzionali. Il sindacato potrebbe occuparsi meno di come mantenere il proprio potere politico e più dei diritti dei lavoratori, i parlamentari potrebbero ricominciare a fare leggi per il bene pubblico e non per proteggere se stessi, e così via.

La "frattura" generazionale è uno degli elementi sui quali agire per perseguire il cambiamento. Altri ne analizzeremo… prossimamente, su questo blog!"

Continua...

venerdì 4 luglio 2008

Prova di post espandibile

Da adesso in poi saremo più ordinati e tutti i post vi appariranno così!

Continua...

Nuovo nome


Cari lettori,

da oggi questo blog riprende il suo nome della prima ora, con in più un motto che chiarisce il perchè di questo ritorno alle origini. Se la delusione serpeggia, c'è ancora gente in giro che ha voglia di scambiare i suoi pensieri, frustrazioni e ideali per costruire il partito nuovo che volevamo! Per aumentare la nostra potenza di fuoco il gruppo si allarga a nuovi autori e nuove iniziative concrete che vi sveleremo pian piano!
Buona lettura e benvenuti su (ri)costituendo!

Continua...

giovedì 3 luglio 2008

Bentornata Ingrid!


Finalmente Ingrid Betancourt è libera!!! Non so immaginare cosa potrà voler dire per lei e la sua famiglia il momento in cui si riabbracceranno di nuovo! Una donna coraggiosa che ha sopportato 6 anni di prigionia, ora è libera di tornare ai suoi cari. "Aspiro ancora alla carica di presidente della Colombia" ha detto una volta libera, senza dimenticare gli altri ostaggi in mano alle Farc "Lotteremo insieme finché non saranno liberati, la comunità internazionale ci può aiutare". Poi ha esortato le Farc e il loro nuovo capo, Guillermo Leon Saenz, a «comprendere che questo è un momento storico e fare politica abbandonando le armi».

Bentornata Ingrid!!!

Continua...

mercoledì 2 luglio 2008

Un Eco di civiltà


Riporto la lettera che Umberto Eco ha scritto a Furio Colombo, Paolo Flores d'Arcais, Pancho Pardi, promotori della manifestazione dell'8 luglio in Piazza Navona, che ho trovato su Repubblica di oggi.

-----------------------------------
Cari Amici,
mentre esprimo la mia solidarietà per la vostra manifestazione, vorrei che essa servisse a ricordare a tutti due punti che si è sovente tentati di dimenticare:

1) Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare.

2) Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia.

Umberto Eco
----------------------------------------

Proprio per continuare a reagire a voce alta ma democraticamente alle proposte che riteniamo sbagliate del governo vi invito a firmare la petizione contro la schedatura etnica portata avanti da Everyonegroup, che trovate QUI
Insieme ad Anne's door è un sito che si occupa di diffondere le notizie che i giornali non riportano legate ai rom, alla nostra convivenza in Italia e nel mondo.
Vi consiglio di inserirli tra i vostri segnalibri.

Alla lettera di Eco, in un atto di sconsiderata superbia, aggiungerei un punto...
Quando le persone smettono di desidere di essere informate e di salvaguardare i mezzi per continuare ad informarsi, allora la democrazia è in pericolo.

Chissà se Eco sarebbe d'accordo...

Continua...

lunedì 30 giugno 2008

Clandestini e sicurezza...quale giustizia?

Leggo un interessante articolo su NoisefromAmerika che tramite un esempio concreto descrive le ragioni per cui il pacchetto sicurezza del governo è da considerarsi altamente demagogico. Lo trovate qui, è un po' lungo ma interessante, soprattutto perchè dà molte informazioni su come funziona la giustizia. Perchè secondo me, il guaio più grosso della giustizia italiana è che a parte i professionisti del settore, sono in moltissimi ad avere idee televisivamente confuse su come funziona il tutto! Invece che percepirla come un sistema altro da noi, prevaricante perchè incomprensibile, dobbiamo pretendere di capire almeno come funziona! Certo che se dal canto loro anche gli addetti ai lavori capissero che leggere le sentenze a velocità supersonica (con magari di fronte un poveraccio che ci capisce proprio poco e che puntualmente guarda la faccia dell'avvocato per decidere se gioire o no) non è il massimo (saranno quei trenta secondi in più a fare la differenza con le cause che si rimandano di mesi in anni?), sarebbe più facile percepire il corpus delle leggi come massimo garante della vita pubblica.
Osservo poi come raramente nel dibattito politico attuale si parli di contenuti, ma si tenda piuttosto ad aggrapparsi alla bassa polemica. Il fatto che io abbia reperito questo articolo con facilità fa capire quanto sarebbe facile trovare informazioni precise e dettagliate su quanto sta accadendo...


Poi vorrei riportare un appello personale: ho sentito che a meno di clamorosi interventi semidivini dell'ultimo momento, il cinema Dante di Mestre è destinato alla chiusura. Per chi non lo sapesse è l'unico cinema d'essai di Mestre e dintorni, nonchè cinema nel pieno del quartiere Piave, di fronte al neo-nato teatro del parco di via sernaglia, con il quale potrebbe andare a costituire un luogo di aggregazione e diffusione culturale in un quartiere il cui massimo problema (secondo me) è la mancanza di spazi di aggregazione e integrazione che esasperano i conflitti sociali latenti. E' soprattutto un luogo di cultura alla portata di tutti (con i primi spettacoli settimanali a 3.50€, con le convenzioni con università e COOP) e una finestra sul cinema e sulla cultura europea. Cosa si possa fare non lo so, per questo pubblico questa notizia.
NON LASCIAMO CHE IL CINEMA DANTE CHIUDA!

Continua...

mercoledì 25 giugno 2008

La notizia del giorno!

Attenti a non farvi ottundere le menti dalle altre piccolezze giornalistiche! La notizia del giorno è.... che fa CALDOOOOOOO!!!!!!!!!!!!! Berlusconi è stato fischiato dall'assemblea di Confesercenti, che ha reagito di fronte alle sue bordate sui pm giustizialisti che da anni avrebbero solo lui in mente, ma ricordate....FA CALDO, CALDO SEMPRE PIU' CALDO!!!!!!!!!!

ma facciamo sul serio?

Continua...

martedì 24 giugno 2008

Dopo la tempesta...

Dopo la sfuriata di ieri mi sono convinta di non potermi arrendere a questa opprimente ondata di delusione serpeggiante. Invece che stare qui a lamentarmi in modo assai poco produttivo ho deciso di ripartire da una cosa che so di sicuro: il rinnovamento del PD parte dalla creazione e messa in pratica da un muovo metodo. In una democrazia rappresentativa come la nostra saranno sempre i pochi a governare, quindi diventa importante soprattutto come si costruiscono e sostengono le candidature e come si sviluppa il dialogo tra chi siede in parlamento e la base. Lo so di non dire cose nuove, ma a volte è importante ripartire dall'idea originali e ricostruire un percorso verso l'obiettivo.
Inoltre credo che il popolo delle primarie si mobiliterà solo di fronte ad una dimostrazione di volontà di cambiamento e quale migliore esempio delle primarie per le elezioni locali che interesseranno per esempio la nostra provincia l'anno prossimo?
Ho deciso di fare le cose per bene e ho scritto una lettera a Scaramuzza chiedendo spiegazioni del perchè non dovrebbero farsi le primarie, vedremo SE e COSA mi risponderà... tanto per non lasciare nulla di intentato.
Credo che l'azione di chi come me si sente francamente perso, intrappolato nello scollamento tra idea e realtà del PD, non debba essere solo polemica, poichè non penso sarebbe produttivo rispondere come altri hanno fatto facendo una nostra corrente. Personalmente credo dovremmo rivendicare l'idea che che la vera unità del partito nasce dall'accettazione generale di due regole fondamentali: il compromesso come meccanismo di costruzione degli obiettivi concreti e la banale regola che la maggioranza vince. Come dicevo ieri, rivendichiamo il diritto di perdere democraticamente, dopo un confronto aperto! A chi è più convincente vada la palma della vittoria!
Resto convinta che il vero potere politico stia nelle persone e che queste debbano solo scegliere di esercitarlo, per cui chiedo a chi la pensa come me di lavorare per costruire un meccanismo propositivo per chiedere (e ottenere) le primarie. Intanto capiamo con chi è possibile parlare, facciamo girare l'idea...

Cos'altro fare non lo so, ma non vi sembra se non altro incoraggiante il mio cambiamento di approccio rispetto a ieri?

Continua...

lunedì 23 giugno 2008

Ora BASTA!

Non sono andata all'Assemblea Nazionale e voglio spiegarvi il perchè. Dopo aver ricevuto la convocazione completa mercoledì pomeriggio (completa nel senso che includeva una lista di interventi e l'indirizzo di un'agenzia di viaggi) mi sono trovata a chiedermi come organizzare un viaggio low cost a Roma in due giorni. Non ci sono riuscita. Senza contare che la mia presenza era richiesta al lavoro venerdì mattina (dare un preavviso giovedì non era pensabile). Oltre al danno, la beffa: i giornali sapevano già lunedì che forse l'assemblea ci sarebbe stata (ma senza convocazione, coem muoversi?)
Ma non solo. Giovedì sera ricevo un sms dagli organizzatori del gruppo Bindi che avvertono che l'assemblea finirà venerdì e che quindi non c'è bisogno di pernottare. La mattina dopo corro sul sito ufficiale del PD, ma non c'è scritto assolutamente nulla. L'altra volta è stato lo stesso, ci hanno detto che i lavori sarebbero finiti oltre la mezzanotte e alcuni di noi avevano prenotato la camera...anche se la riunione è poi finita alle 18....
Ma passiamo all'assemblea: secondo i giornali (fonte autorevole che sapeva dell'assemblea del PD ben prima di me) i delegati presenti era meno di 900 su circa 2800; alle richieste di Parisi e Lerner di contare i presenti prima del voto, non sono non è stato fatto nulla dalla presidente Finocchiaro, ma Veltroni ha persino dichiarato che "quando mai" si contano i presenti ai Congressi. Solo che per approvare una direzione, che di fatto esautora tutti noi eletti, mettendo al nostro posto un gruppo di 200 persone scelte da Veltroni e dagli ex candidati in "quota" primarie, serviva una modifica dello statuto (che una direzione non la prevede) e per approvare una modifica dello Statuto serve la maggioranza assoluta degli aventi diritto.
Alle critiche di Parisi, che chiaramente indicano che il tradimento del metodo democratico è un errore, come risponde Veltroni? Risponde per lui Franceschini, che dice che nemmeno lui sapeva nulla della direzione prima dell'Assemblea...
non ho parole! ma parliamo tutti la stessa lingua?
Tutto quello in cui abbiamo creduto, per cui abbiamo lavorato in questi mesi non può riassumersi in questo!?! Ora all'aderente del PD quale sono cosa resta da fare? O piegarsi all'onnipotente partito, in nome di cosa non lo so, oppure preparare un ricorso per difendere un principio che nel nostro caso era sostanza del nostro progetto politico.
Eravamo democratici, credevamo che un metodo giusto potesse rinnovare la classe dirigente, perchè serve un metodo forte altrimenti anche il migliore tende ad affezionarsi alla sedia su cui sta così comodamente. Ci dicono di tenere duro, che è difficile stare all'opposizione, che non bisogna "accusare i propri" ma tenere serrati i ranghi.... quali ranghi?
Il giorno in cui Prodi chiese a tutti noi di legittimare la sua leadership con le primarie è un giorno che ricorderò per sempre, un giorno in cui un uomo, forte di un grande progetto ci ha chiesto di responsabilizzarlo con la fiducia del voto. Quel giorno ho lavorato ai seggi, fino alle 22 passate, quel giorno ho creduto che la politica stesse cambiando e ho deciso che volevo esserci, per dare una mano. Prodi è caduto, e ora il popolo delle primarie, che ha poi accettato anche la chiamata di Veltroni-Bindi-Letta, ha voluto continuare a credere, e si è fatto avanti. Abbiamo fatto campagna elettorale al grido di I am PD, sostenendo un leader che non tutti avevamo voluto.
Ora caro Walter sappi che sono delusa stufa e mi sento tradita! Hai rotto il patto con i tuoi elettori, ritrasformando il PD in un vecchio paritto di apparato in cui i nuovi non ci sono, in cui si danno persino le informazioni sbagliate (che l'assemblea sarebbe durata due giorni) per scoraggiare le persone normali dal venire, in cui le assemblee si convocano all'ultimo, in fretta e di venerdì, in modo che sono i politicanti, portaborse e affini possano farci un salto. Senza contare la chicca di fornire persino un indirizzo di un'agenzia di viaggi???????
Il popolo delle primarie che ci crede ancora c'è, ma come puoi aspettarti che risponda ai tuoi appelli e scenda in piazza dietro di te? Invece che minacciare il governo di fare una manifestazione perchè non decidi una votla per tutte come vuoi fare opposizione? Dice bene l'editoriale di oggi del Corriere della Sera, dice bene Parisi...
Vogliamo fare le primarie, e persino il nostro segretario provinciale dice che per Zoggia non servono, vorremmo poter portare avanti una proposta e magari perdere!
Invece in questo PD l'armonia deve regnare sovrana, le assemblee non si convocano se prima non c'è accordo preventivo (vedi comunale a Venezia), le primarie non si fanno perchè altrimenti gli uscenti rischiano e poi dove li si piazza (se non è così ditemi perchè un presidente uscente non dovrebbe volerle? uno che avrebbe il lavoro di anni a sostegno della sua ricandidatura?), le assemblee si convocano in sordina in modo da minimizzare le controversie, in cui non esistono critiche costruttive, ma sono delatori immotivati...
ora BASTA!

Voglio poter democraticamente perdere se le mie idee non sono condivise, ma voglio poterle esprimere! Il patto all'interno del nostro partito deve esser questo: siccome siamo democratici, si discute, si perora, si propone e poi vince l'idea della maggioranza!
Ora sono troppo delusa per essere più costruttiva...


Continua...

mercoledì 18 giugno 2008

Coming up: assemblea nazionale

L'assemblea nazionale del Pd è stata convocata per questo venerdì e sabato, frettolosamente, con un o.d.g ancora precario, ma visto il momento politico credo che faremo tutti i salti mortali necessari per esserci.

Nel frattempo tra le cose da non dimenticare c'è questo bell'intervento di Saviano su Repubblica.

Continua...

giovedì 12 giugno 2008

Una società con troppi interpreti

Forse è un effetto della globalizzazione. Che tanto ormai si prende la colpa per tutto.
Forse è solo un'illusione di una nata nei gloriosi anni ottanta, in cui c'erano tanti bei giochi, la gente pensava di potercela fare sempre e c'erano dei bei film che ora neanche col cannocchiale...
Quale che sia la ragione rilevo che la nostra società è straordinariamente indipendente dal parere dei cosiddetti esperti; anzi, sembra quasi che gli esperti esistano solo per coltivare le opinioni dei singoli, come reazione/indignazione/solidarietà con questi. Questo blog non ne è forse un esempio? Visto che siamo in periodo di europei, serve che vi faccia esempi su come le opinioni degli "esperti" siano sbaffeggiate, ridicolizzate o osannate un po' da tutti?
Sono dell'idea che sia una conquista della civiltà la libertà di poter esprimere la propria opinione, anche non "esperta", che in alcuni casi è persino più dissacrante o divertente. Nel focoso panorama di coloro che esprimono pubblicamente un'opinione però mi sembra che, assotigliandosi la rilevanza dell'aver gli strumenti per dare un'opinione, anche le parole più assennate si confondano. Sembra che conti di più la frequenza con cui un'idea è ripetuta che l'idea stessa, così le idee buone, ma scomode si perdono nel mucchio. E' per questo che cerco con questo blog di riportare articoli e opinioni che ritengo giuste, a volte commentadole, a volte semplicemente invitandovi alla lettura. Piccolo sforzo di diffusione.
Oggi voglio diffondere una frase terribile, che sento per la seconda volta in due giorni consecutivi. Che fa rabbrividire, che sembra lontana ed impensabile e che per questo deve essere letta.

RICORDO E NON DIMENTICO che oggi siamo noi e domani..............................

Questa frase chiude la lettera che segue e ed esprime lo sdegno di un cittadino ITALIANO di etnia Rom riguardo all'ordinanza del prefetto di Milano secondo cui tutti i rom residenti nel territorio milanese devono essere fotografati e schedati. Questo procedimento NON riguarda i criminali, per essere schedati è sufficiente essere Rom ...anche se lavori, se vai a scuola, se non delinqui, o se come nel caso di Giorgio Bezzecchi, autore della lettera e Rom-medaglia d'oro al valor civico, e vice-presidente nazionale dell'Opera Nomadi impegnato per la promozione sociale, politica e culturale dei rom a Milano.

---------------------------------------------
"Prossimo intervento differenziale per cittadini Italiani( censimento fotografico e schedatura-Polizia), domani mattina, presso il campo comunale di via Impastato a Milano (famiglie Bezzechi).

Sono passati sessant'anni dalla promulgazione delle leggi razziali e dalla pubblicazione della rivista "La difesa della razza"di Guido Landra e dei primi rastrellamenti che sfociarono dopo un breve periodo di tempo in un ordine esplicito di "internamento degli zingari italiani"in campi di concentramento (Circ.Bocchini 27/04/41), quei "campi del Duce" di cui in Italia si è preferito perdere la memoria.

"RICORDARE PER NON DIMENTICARE"

Sono passati sessant'anni, ma le preoccupazioni, la percezione del pericolo, I
PROVVEDIMENTI PUBBLICI SONO GLI STESSI DI OGGI.

E' agghiaciante quello che sta avvenendo oggi sotto i nostri occhi, a Milano.

Rimanere in SILENZIO oggi vuol dire essere responsabili dei disastri di domani.

NESSUNA collaborazione di Enti o Associazioni è giustificata (VERGOGNA)........

Mi appello alla società civile,chiedo un sostegno per le comunità di rom e sinti
Milanesi.............voci dal silenzio........

Ricordo che domani sarà schedato anche mio padre,CITTADINO ITALIANO,che ha patito la persecuzione nazifascista con l'internamento in campo concentrazionale italiano (Tossicia).................mio nonno deportato a Birkenau e uscito dal
camino................VERGOGNA

MI VERGOGNO,IN QUESTO MOMENTO, DI ESSRE CITTADINO ITALIANO E CRISTIANO.................

Chiedo in questo momento tragico per la democrazia e la cultura a Milano ed in Italia, di URLARE il proprio dissenso per questa politica razzista,incivile e becera.

RICORDO E NON DIMENTICO che oggi siamo noi e domani..............................

G. Bezzecchi
------------------------------------

Ieri alla manifestazione a sostegno della decisione del Comune di venezia di costruire il Campo Sinti, il sindaco Cacciari ha detto che siamo ad un passo dallo sfogare le nostre ansie su un capro espiatorio, invitando le persone civili di questa città a non cedere alla polemica e a dialogare, per contrastare quest'onda montante di intolleranza che oggi riguarda i Sinti, ma che potrebbe riguardare chiunque di noi!

Queste voci sono forse isolate? Oggi leggo anche un editoriale di Stella che invita a riflettere sulle trasformazioni sociali e culturali dell'opulento Nord, le voci che si alzano preoccupate sono molte! In questo mondo di informazione diffusa, a volte rischiamo di non vedere le connessioni.

Mi piacerebbe poter parlare di questo, compiere lo sforzo collettivo di unire tutti i puntini e vedere lontano, perchè è finito il tempo (ammesso che sia mai esistito) in cui qualcuno dall'alto ci diceva cos'era giusto, qualche eminente personaggio con le sue idee faceva la rivoluzione culturale! Capiamo cosa stiamo diventando prima che la trasformazione sia irreversibile, opponiamoci alla terribile semplificazione in buoni e cattivi!

Nel frattempo datemi una mano a diffondere la lettera che ho riportato. Perchè la consocenza dei fatti è l'unica cosa che può aiutarci in questo mondo di informazione diffusa.

Continua...

venerdì 6 giugno 2008

Gli occhi chiusi della pubblica moralità

In base ad esigenze di "sicurezza e la pubblica moralità" è stato proposto un emendamento al decreto sicurezza che identifica nelle circa 70.000 prostitute presenti nel nostro paese persone pericolose, che potranno essere diffidate o allontanate con foglio di via. Secondo un'indagine riportata da Repubblica sono circa 9 milioni i clienti di questo orribile traffico di schiave senza diritti, la stragrande maggioranza dei quali regolarmente sposati. In questo modo anche ragazze che hanno la metà dei miei anni e che hanno già visto il peggio delle possibilità umane saranno di nuovo confinate nell'indifferenza dei banpensanti, che in nome di un pubblica moralità che non sento di condividere saranno allontanate.. occhio non vede, cuore non duole. Del fatto che il mercato sia così fiorente, con clienti sempre in aumento tra tutte le fasce d'età apparentemente non è un problema di pubblica moralità! Francamente farei volentieri a meno di questa inutile retorica che maschera il bisogno di allontanare dalle nostre strade ciò che ci fa paura, ma che allo stesso tempo appartiene a questa società. Probabilmente è proprio questo nesso che nessuno riesce ad affrontare. Se non c'è domanda non ci sarà neanche offerta, perchè non multare o arrestare chi va con le prostitute? Una notte in prigione e una telefonata a casa mi sembrano perfettamente in linea con questa new wave di moralità pubblica da difendere!
Come potremo risolvere i nostri problemi sociali senza abbattere i tabu e cominciare a parlarne anche a casa, ai propri figli, mariti, compagni e amici, di quelle donne che diventano schiave, violentate e costrette a vendere se stesse, private della dignità, picchiate e odiate che ogni giorno arrivano e soffrono a pochi metri dalle nostre case, che oggi con questo emendamento non meritano nemmeno un briciolo della nostra comprensione.
Non è possibile!

Continua...

mercoledì 4 giugno 2008

Un problema in Comune

Ricordate le elezioni del 10 febbraio? Le primarie in cui mi ero candidata per far parte del coordinamento comunale? Alla fine pare che io non sia stata eletta, dico pare perchè nessuno ha ricevuto ancora la nomina ufficiale, quindi chissà mai! Non solo! Da allora sono passati ben 5 mesi in cui il coordinamento comunale non è mai stato convocato... e perchè? solo perchè la spartizione di potere è meno facile di quello che ci si aspettava.
Partiamo dall'inizio: la nomina di Scaramuzza a coordinatore provinciale ha sancito che visto che il livello provinciale era finito "in quota DS", quello comunale avrebbe dovuto finire "in quota Margherita". Agli ex Margherita rimaneva solo da mettersi d'accordo su chi. Per un partito che aveva avuto vita breve, la Margherita così come nella realtà quella vera, era caratterizzata da molti petali, molte correnti impossibili da stemperare in un unico progetto, così ecco spuntare i 4 candidati della Margherita a coordinatore comunale: Massimo Venturini, attuale presidente della Municipalità di Mestre Carpenedo, Claudio Borghello, consigliere comunale, Alessandro Maggioni, ex coordinatore della Lista Letta a Venezia tra le altre cose e Andrea Degan, il più giovane dei quattro, corrente dei popolari. Come se non bastasse emerge un altro personaggio dalle fila della Margherita, il prode Danilo Corrà, che a sorpresa osa autocandidarsi al ruolo di coordinatore comunale.
Intravedo una serie di incongruenze:
1. Scaramuzza cosa ne pensa del suo accreditamento in quota DS? Lui che aveva detto proprio a questo blog tra gli altri di voler essere il coordinatore di tutti, al di là delle quote? Lui non ha mai commentato su questo punto.
2. Alcuni ex DS sembrano assultamente sereni di fronte a questa spartizione di potere -uno a me uno a te- scandalizzati più dall'emergere di più di un candidato che dalla prospettiva di fare un'elezione con un solo candidato
3. il PD mi sembra francamente molto poco democratico in questo suo spartire e calmierare il passato con una vaga promessa di sistemare le cose per il futuro. Che fine hanno fatto tutti i discorsi sulle primarie, il coinvolgimento della gente nelle decisioni?

Ieri sera sono stata ad un incontro organizzato dal nostro circolo e tra le varie cose interessanti, ho sentito una frase che secondo me si può applicare alla politica più in generale: la cosa peggiore è vedere le persone cosiddette giovani nella politica dimostrare più reticenza al cambiamento e paura del mutare e dell'evolvere naturale dei sistemi e degli equilibri.

Resto inguaribilmente un'idealista, e credo che il progetto del PD fosse un grande progetto che ora ha paura di diventare ciò che potrebbe essere! Come pensiamo di poter dimostrare alla gente che il partito è un mezzo sociale necessario per rispondere nel pubblico alle esigenze di tutti, colmando la separazione tra pubblico e privato, quando perde ogni singola occasione di accreditare il pubblico (i politici e i rappresentanti in questi organi strutturali) di fronte agli occhi delle persone, in modo trasparente e chiaro?

Si avvicinano altre scadenze elettoriali, tipo elezione delle provincia, elezioni europee, per non parlare del dibattito sul post Cacciari che mi piacerebbe si facesse a livello ampio. Ho scritto in precedenza che al PD oggi manca un'idea di Italia e qualcuno ha commentato dicendo che si tratta si un'affermazione ideologica. La risposta è si! Perchè credo che non ci sia nulla di male nell'avere un'idea di comunità, di società, di vita in comune che coniughi pubblico e privato e non lasci, come scrive Bauman solo solitudine al cittadino. Vale per la politica nazionale, vale per la politica locale, vale in tutti i casi in cui dei sacrifici siano necessari! E' importante vedere la questione nella sua interezza per capire che a piccoli sacrifici individuali corrispondono benefici generali, che la paura, l'insicurezza non si vince mai da soli.

Comincio ad essere stufa di questo tentennare, di questo autoalimentarsi della politica, con sempre le stesse persone a scambiarsi delle poltrone che alla luce dei fatti contano solo per loro. Bisogna ribellarsi creativamente a questa lentezza vischiosa e chiedere che la votazione del comunale non sia solo confermativa, che si facciano le primarie per il presidente della Provincia, che si discuta del futuro di Mestre e Venezia e che anche in base a questo si scelga un sindaco!


Continua...

Prestito ad Alitalia è aiuto di stato

Da Repubblica di oggi
"... mercoledì 11 giugno la Commissione Ue, su proposta del suo vicepresidente e responsabile per i Trasporti, Antonio Tajani, aprirà una procedura per aiuti di Stato a carico dell'Italia e chiederà formalmente di sospendere il prestito. Un'interpretazione scrupolosa delle regole Ue che, comunque, lascerà al governo circa quattro mesi per trovare la famosa cordata in grado di rilevare la compagnia di bandiera, unico modo per evitare una condanna Ue e il suo tracollo finanziario... "

Di nuovo l'Italia si scontra con le regole comunitarie.
Si chiude la procedura per deficit eccessivo e si apre quella per aiuto di Stato...

Continua...

lunedì 26 maggio 2008

Ombra o progetto?

La fase politica che viviamo dopo il 13 e 14 aprile scorsi è complessa e per certi versi davvero difficile da gestire: siamo un'opposizione senza livore, degli sconfitti che non cercano la rivincita in nome di un accordo che come il prestito ponte per l'Alitalia, dovrebbe essere risolutivo per il paese. Viviamo in un'atmosfera di serenità forzata, in cui la pervasività dell'informazione ha raggiunto i cuori di tutti: come non lodare il governo che in poco più di un mese ha già messo mano all'economia, inquadrato il problema rifiuti e affrontato con fermezza il problema dei calndestini. Come non sentirci istintivamente d'accordo quando un ministro dice che in Italia non c'è razzismo, un'altra dice che non ci sono discriminazioni contro le minoranze...chi non vorrebbe vivere in un mondo così?
L'atmosfera edulcorata in cui viviamo, di artefatta euforia per dei risultati che risultati non sono è preoccupante, soprattutto perchè credo che sia condivisa...
In questi giorni così strani, non facciamoci prendere in giro, quello che sta accadendo non è tutto rose e fiori.

Andiamo con ordine: partendo dall'eliminazione dell'ICI sulla prima casa per tutti, di cui ho già scritto, lasciatemi ricordare quanto regressiva sia come misura fiscale. Ciò significa che avvantaggia proporzionalmente di più i ricchi dei poveri. Diverso sarebbe stato intervenire sulle aliquote IRPEF per i redditi più bassi... La detassazione degli straordinari poi, oltre ad avere un effetto distorsivo sul mercato del lavoro, è stata strutturata in modo molto diverso tra settori (il pubblico è escluso e c'è un limite minimo al reddito lordo annuo per accedere alla detassazione). Inoltre il nostro ministro dell'Economia è il neo campione del protezionismo anacronistico, del chi prima arriva meglio alloggia, per cui dovremmo chiudere le frontiere e impedire ai paesi in via di sviluppo di soffiarci i primati economici.
Passiamo poi agli aspetti sociali: in Italia, che coem tutti i paesi conosce anche il razzismo, gli immigrati non possono essere pensati solo come risorse economiche o fonte di criminalità, ma soprattutto come persone. Invece che incarcerare chi baratta gli ultimi risparmi per la speranza di sopravvivere ad una traversata rischiosa, alla ricerca della libertà e di un'occasione, oppure di chiudere nei CPT coloro che non vogliono identificarsi fino a 18 mesi, non sarebbe più sensat0 (sia economicamente ceh socialmente) ristrutturare la gestione dei flussi, sanzionando più pesantemente chi impiega clandestini? Tanto per fare un esempio...
Il problema immondizie forse non poteva essre risolto che con un atto deciso e d'imperio e non mi sento di dissentire del tutto sulla strategia adottata dal governo; ben venga la dichiarazione di Maroni sulla non necessità di usare l'esercito... speriamo questa strategia porti i suoi frutti!

Mentre tutto questo accade, io mi chiedo in nome di cosa la nostra opposizione, dopo essere l'ombra del governo stia andando sempre di più verso il diventare l'ombra di quello ceh potrebbe essere. La riforma costituzionale vale tutto questo? Come ricorderete, su questo blog avevamo analizzato le varie bozze presentate dal PD, sulle quali avevamo molti dubbi, ma soprattutto ci chiedevamo allora e ci chiediamo ora se questa proposta possa nascere dai soliti pochi, oppure se non sarebbe più sensato sensibilizzare se non altro gli appartenenti al partito sulle diverse possibilità in gioco. Ricordate tutti che poco dopo il voto Berlusconi stesso disse che non c'era necessità di cambiare una legge elettorale che funzionava benissimo.
Oggi su Repubblica Berselli chiama tutto ciò il "nuovo conformismo" in un bell'editoriale che vi consiglio di leggere, che conclude con una semplice osservazione: al PD manca un'idea di Italia, un progetto con cui sostenere le attività del governo ombra, una linea di condotta ideale base sulla quale misurare le proposte del governo, su cui strutturare il lavoro di opposizione.

Tutto questo non andrebbe certo contro la scelta di tenere un tono pacato e costruttivo, ma almeno darebbe a noi elettori di centro sinistra una boa a cui attaccarci in questo mare di forzato entusiasmo.

Continua...

lunedì 19 maggio 2008

In Italia non succede

Il nostro ministro Carfagna ha dichiarato che non patrocinerà il Gay Pride, perchè a suo dire in Italia i gay non sono una minoranza discriminata. Quasi contemporaneamente vengono respinte con forza e un certo poco giustificato sdegno le accuse spagnole di essere un paese fortemente discriminatorio. Per non dimenticare l'incredibile rigurgito di intolleranza che ha portato a bruciare i campi rom e che farà arrivare in Parlamento una proposta in cui l'immigrazione clandestina è un reato. Siamo un paese molto più fragile di quello che crediamo, l'italica simpatia e l'idea che in fondo lo scaltro italiano alla fine se la cava, non valgono più. Siamo un paese impaurito di ammettere le proprie contraddizioni, in cui se di un problema non si parla vuol dire che non c'è. La cosa più grave però non è questo giochetto del negare per far credere diversamente, ma il fatto che tutto questo fa leva sulla presunta imbecillità del popolo italiano, che dovrebbe bersi tutte queste interpretazioni della realtà, per cui eliminare l'ICI sulla prima casa è un bene per il popolo italiano, la soluzione all'immigrazione clandestina è il carcere, i gay non sono discriminati... cosa verrà dopo?

Non lasciamoci prendere in giro, questo non è un disegno condivisibile per l'Italia, non vogliamo essere l'italietta dei pochi, in cui i poveri si fanno la guerra tra loro!



Continua...

La Democrazia...in italia

"Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell'abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare.

Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri... Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po' di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l'ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell'ordine è già schiava in fondo al cuore, schiava del suo benessere e da un momento all'altro può presentarsi l'uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere.

Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all'universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo".

Tratto da "La democrazia in America" di Alexis de Tocqueville, scritto 173 anni fa. Si commenta da solo.
Buona settimana a tutti!

Continua...

giovedì 15 maggio 2008

Avanti verso il Medioevo, ognuno con il suo passo

E' l'ultima frase dell'articolo del Corriere online che racconta degli attentati contro i campi rom a Napoli di ieri. Vergogna e schifo sono i primi sentimenti che suscitano questi fatti. L'ipocrisia di questi italiani che gridano alla pulizia etnica e poi davanti alle telecamere mostrano facce contrite. Una donna sputa in faccia ad una bambina in fasce. Che spettacolo.
Ma si, mandiamoli via tutti questi immigrati, l'italia (il minuscolo non e' casuale) agli italiani. E poi, perche' no...anche tra gli italiani non tutti sono uguali. Prima ripuliamo l'italia dagli immigrati, poi, giustamente, liberiamoci dei disabili (che peso!) e anche dei vecchi! Dopo i 60 anni, ai primi acciacchi, via! Un peso in meno sulle spalle degli onesti cittadini italiani.
.....
.....
Sto leggendo Bilal, il libro scritto da Fabrizio Gatti, Giornalista (lui si' con la maiuscola) che ha ripercorso il viaggio degli immigrati clandestini dall'Africa centrale all'italia. Leggetelo, se non lo avete ancora fatto. Vi assicuro che non riuscirete piu' a guardare allo stesso modo gli immigrati che incontrate tutti i giorni per strada, sugli autobus. L'immigrazione e' un problema che va affrontato, ma bloccare gli ingressi o espellere in massa i clandestini, spesso mandandoli a morire nei campi di concentramento libici, non risolvera' il problema. Perche' questi uomini e queste donne continueranno ad emigrare, perche' la realta' da cui fuggono e' ben peggiore di qualsiasi tortura subita durante il lungo viaggio, ai posti di blocco nel deserto, nei centri di permanenza temporanea italiani. Una volta chiarito questo, bisogna affrontare il problema dell'immigrazione con lucidita', non con la pancia. Il problema e' l'immigrazione clandestina? Bene, allora dobbiamo sapere che "La disponibilita' di lavoro senza regole e' il vero motore dell'immigrazione clandestina. E le leggi xenofobe che pretendono di sigillare le frontiere non aiutano. Anzi, arricchiscono proprio la mafia [dei trafficanti di uomini] e i caporali. Perche' alla fine, tra burocrazia, code in ambasciata e cavilli, e' piu' facile arruolare schiavi clandestini che assumere manovali con i documenti in regola. (Bilal, pag.394)" E inoltre e' molto piu' economico, dato che i manovali clandestini vengono pagati a 2 euro l'ora. Insomma, rendiamoci conto che gli italiani ci guadagnano grazie all'immigrazione clandestina! Dal nord al sud, dalle imprese edili alle aziende agricole. Non tutti, ovviamente, per fortuna esistono anche realta' che rispettano i diritti degli immigrati.
Il nuovo governo ha gia' annunciato il pugno duro sulla questione immigrazione. Piu' che pugno duro servirebbe una legge che armonizzi la richiesta della manodopera da parte delle aziende italiane con la necessita' della garanzia dei diritti, in modo da fermare questo osceno traffico di esseri umani. Ci riuscira' il nostro nuovo governo? Riuscira' a mettere da parte la xenofobia e a produrre una legge che risolva veramente il problema della clandestinita'?

Continua...

martedì 13 maggio 2008

Un 8 per mille democratico

Il signor Ratzinger continua imperterrito la sua battaglia contro la legge 194, avendo vasta eco non solo sui media di sua proprieta' ma anche su quelli nazionali. L'ultima di ieri e' che "da quando in Italia è stato legalizzato l'aborto ne è derivato un minor rispetto per la persona umana, valore che sta alla base di ogni civile convivenza, al di là della fede professata". Che vergona... ma come si fa a dimenticare come proprio grazie a questa legge e' diminuito il numero di aborti in Italia, che si e' tolto a persone senza scrupoli un ricco mercato fatto sulla pelle delle donne? Penso che il primo a mancare di rispetto alla persona umana e' proprio questo signore che spende tante energie per questa battaglia chiudendo invece gli occhi di fronte alla sofferenza umana che viene perpetrata in tante parti del mondo. Come e' difficile riconoscersi in questa gerarchia ecclesiastica cosi' poco umana e solidale, cosi' poco umile. Per questo ho deciso di aderire all'appello di Micromega che ha proposto di devolvere l'8 per mille alla chiesa valdese, l'unica che si e' impegnata ad utilizzarlo completamente in opere di beneficenza pubblicamente controllate (e di non usare neppure un euro per la propria religione, sotto nessuna forma). Spero di sentire su queste pagine il parere di qualche credente che, come me, vive con disagio questa enorme distanza tra chi comanda la chiesa cattolica e chi cerca di mettere in pratica il messaggio evangelico nelle parrocchie, nelle strade, tra le difficolta' della vita di tutti i giorni.

Continua...

lunedì 12 maggio 2008

Perle degli ultimi giorni

Ai cari lettori che ho trascurato in questi ultimi giorni, dedico questa raccolta di notizie per cominciare con il piede giusto un'altra settimana italiana!

Wi-Fi: ma ci fa male o bene?
Ieri sera a Report si è parlato dei danni causati dalle reti Wi-Fi, le cui onde sono di un'intensità quasi doppia a quelle delle contestate antenne telefoniche. Lo ammetto, dopo cinque minuti ho girato, preoccupata dalle possibilità implicite in queste conclusioni...
Come forse saprete, il Comune di Venezia ha stanziato ben 3 milioni di euro per finanziare una mega rete Wi-Fi del centro storico... ma allora ci vogliono male?
Da proprietaria di rete wi-fi casalinga sarei curiosa di sapere quanto c'è di vero....

Un'aspirina che ci fa bene
Finalmente qualcuno che difende il potere d'acquisto dei consumatori! Se siete stufi di pagare 5 euro per una scatola di Aspirina, non eravate pienamente soddisfatti del generico in commercio, state allegri perchè arriva l'Aspirina COOP! A soli due euro, anche chi sta male potrà curarsi in tranquillità ad un prezzo giusto! E' finita anche su Repubblica questa notizia, quindi non chiamatela pubblicità, è cronaca del consumatore moderno!

Pubblica amministrazione che rispetta il pubblico?
Assenteismo? scarsa produttività? panico da montagna di carte? Tutto questo sperirà a breve a sentire il concittadino neo-ministro Brunetta che dal suo scranno di ministro propone un giro di vite sullo statalismo vecchia maniera. Insomma le parole d'ordine di questo nuovo governo sembrano essere efficienza, incentivi e semplificazione! Staremo a vedere! Nel frattempo anche la neo-ministra Gelmini propone di eliminare le pagelle su carta... tutto in rete da ora in poi! chissà che questo accento sulle reti non sposti un po' di soldi sulla ricerca sugli effetti del Wi-Fi di cui sopra...

Il prezzo del'amicizia
Sarà capitato anche a voi, si fa tanta fatica per cercare di avere rapporti civili con il compagno di classe antipatico con cui si è obbligati a fare l'ennesimo lavoro di gruppo, magari si instaura anche una specie di buffa amicizia e poi, non appena la situazione sembra stabilizzata, arriva la Grande Prova. Prendete il governo italiano e la cara opposizione, si odiavano in campagna elettorale, ma visto che nel clima di odio non si combina nulla, ora cercano di andare d'accordo, tra alti e bassi (più i secondi, visto lo squilibrio di potere). Ed ecco che uno scrittore va in tv, ripete una cosa che lui ed altri hanno scritto e venduto in molteplici copie (ma si sa che la percentuale di italiani che comprano libri è bassa) e via che scatta la polemica, la Grande Prova di tenuta dei buoni rapporti è lì, pericolosa e inevitabile. Tra chi scusa chi ha accusato e chi accusa chi ha scusato c'è una gran confusione. Una sola cosa è certa: sono tutti d'accordo che quando si è accusati bisogna avere la possibilità di difendersi.
Questa notizia però mette in luce un aspetto inquietante: per la seconda volta in dieci giorni c'è indignazione per la diffusione di informazioni che era già state diffuse sotto altra forma (leggi il caso dei redditi online).
La sconfitta della sostanza sulla forma.

Continua...

mercoledì 7 maggio 2008

Io non capisco

Ma se i redditi dei cittadini erano già consultabili presso i comuni, senza autorizzazione del garante per la privacy, perchè ora l'agenzia delle entrate deve essere sanzionata per averli messi online senza aver chiesto prima il consenso del garante? E' una questione di mera forma o c'è di più? Vorrei capire qual'è il problema in una lista di nomi, reddito dichiarato e tasse pagate consultabilie facilmente? E' un esempio di trasparenza...
Chi me lo spiega?
Ho sentito oggi su Radio2, ma non lo vedo ancora sui giornali online, che in base ad un'indagine sui redditi dichiarati svolta dall'Agenzia delle Entrata le categorie con i redditi più bassi sarebbero categorie come gelatai, baristi, ristoratori... ora cercherò dettagli più accurati su questa notizia, che di certo fa riflettere...

Continua...

lunedì 5 maggio 2008

Ah che paese l'Italia!

Per la serie pensavamo che in più in basso di così non si potesse scendere e invece... Ho trovato un'altra ragione per essere arrabbiata,offesa e quantomai allibita dal finanziamento concesso dal nostro governo (Prodi su pressioni di Berlusconi) ad Alitalia. Sapete da dovete vengono i 300 milioni di euro dati ad Alitalia? Ma dai fondi per la ricerca, unica voce di bilancio pubblico che notoriamente può essere ritoccata a piacere...
...un momento, che sciocca che sono! c'è sempre il 5 per mille con cui finanziare la ricerca...!
non so se ridere o piangere...


Continua...

venerdì 2 maggio 2008

Identità, coerenza e il tiranno di Siracusa

Al sentire le preghiere della popolazione di Siracusa che si auguravano la morte del loro terribile tiranno, una donna molto anziana soprese tutti dicendo che invece si augurava che il tiranno avesse vita lunga! "Perchè?", le chiesero. "perchè chi gli succede potrebbe essere peggiore"rispose lei.

L'altro giorno ho parlato di Congresso e del mio augurio a che ci si vada molto presto in modo da dare una direzione a questa confusa fase post voto. I commenti espressi al post mi fanno capire che se da un lato c'è la legittima paura che il congresso serva solo a riportare la politica nella nebbia dell'altro da sè, dell'incomprensibile, della forma senza sostanza, facendo risalire i pochi noti che già non si sono ricavati un posto negli organi ai diversi livelli, questa non è affatto incongruente con un percorso di costruzione del senso che è necessario nel PD. Probabilmente la mia ingenuità politica mi fa usare esempi che a hanno un significato diverso da quello che chi ha più esperienza gli attribuisce. Ciò che vorrei si creasse all'interno del PD è un'idea di società, che per essere pervasiva non può non passare anche per il livello centrale! A poco servirà lavorare sui territori se non sarà chiaro l'obiettivo ultimo, la rivoluzione silenziosa della società che serve a noi che ci siamo attribuiti il titolo di sinistra riformista. Il Congresso rischia di farci sembrare ancora più confusi di quello che siamo? di portarci ad una situazione peggiore? Certo! Ma potrebbe anche essere un'occasione, se organizzato con spirito riformista davvero, di portare al centro il locale e di trovare la sintesi in questo partito! Su un editoriale di Repubblica ci si chiedeva se Veltroni avrà il coraggio di fare un'altra scelta coraggiosa, che non compensa la sconfitta ma costruisce una vittoria domani.

Di certo lasciare che le riorganizzazioni siano decise dal centro non ci avvicinerà alla gente...

Continua...

martedì 29 aprile 2008

Congresso anticipato?

Leggo ora su Repubblica che Walter Veltroni avrebbe proposto di anticipare il congresso del PD al 14 ottobre, invece di ottobre 2009.
Io sono d'accordo! Il congresso risolverà alcune questioni fondamentali riguardo alla struttura e alla direzione (sia a livello territoriale, che squisitamente politica) del partito, e offrirà la naturale occasione di riformulare le strutture locali, almeno in parte. Infatti, si era detto che gli organismi fin qui costituiti erano provvisori fino al congresso. Personalmente è così che considero gli incarichi che ho ricoperto finora, anzi sarei ben lieta di rimettere tutto in discussione!

Sento già il coro dei no...

Continua...

Perchè questo prestito ponte non funzionerà

Per spiegarvelo, vi rimando ad un articolo de La voce, che ancora una volta affronta con lucidità la questione che mi ha tanto indignato. Quello che l'articolo non riporta è l'ultima dichiarazione del nostro prossimo presidente del Consiglio Berlusconi: che l'UE non metta ostacoli nella questione Alitalia, altrimenti la compra lo stato con i soldi delle Ferrovie dello Stato.

Ma non dovevamo privatizzare?

Continua...

Un saluto romano saluta la sconfitta

Rutelli ha perso a Roma; Alemanno, il vincitore ha guidato i festeggiamenti circondato da bandiere italiane, cori e fumogeni da stadio e una serie impressionante di saluti romani sulle scale del Campidoglio. Persino un beffardo cartello saluta la vittoria del neo-sindaco di AN: Veltroni santo subito, per aver fatto cadere Prodi, aver contribuito all'uscita della sinistra radicale dal Parlamento e per aver candidato Rutelli. Un Rutelli che ha preso circa 60.000 voti in meno rispetto al candidato alla Provincia di Roma Zingaretti, che invece ha vinto comodamente.
Ora Veltroni si dice amareggiato, e i giornali preannunciano una resa dei conti tutta interna tra le teste di serie che non riusciamo nè a scrollarci di dosso, nè in qualche modo ad influenzare.
Ancora una volta il PD sta per consumare l'ennesimo capitolo della sua breve vita senza le sua braccia, le sue gambe, le sue teste piene di speranza! Intendo alludere alle migliaia di persone che in questi mesi hanno seguito il loro leader anche troppo ciecamente. A chi toccherà di essere sacrificato sull'altare dell'apparenza politica? Personalmente, lo ribadisco, non voglio la testa di nessuno, voglio solo che nel PD si faccia davvero quel cambiamento di cui tanto si è parlato. Sostituire Bettini con Fioroni cambierebbe qualcosa? Un partito di pochi mesi può reggere questo fuoco incrociato? Chissà, in ogni caso non può reggere l'ipocrisia di un ennesimo rimescolamento di carte. Ciò che è in gioco ora non è solo la credibilità del progetto PD, ma anche la fiducia data a Veltroni per guidare questa rivoluzione politica. E' così difficile ammettere di aver commesso degli errori? Invece che piangere sulla debacle di Roma, ripartiamo dalla vittoria di Vicenza, ripartiamo dalla coesione popolare!
Solo ieri Veltroni diceva di ammirare la forza con cui la destra ha dimostrato di saper reagire alle sconfitte in passato. E' il momento di dimostrare che il PD fa sul serio. Di fronte allo sdoganamento apparente del saluto romano, non è possibile semplicemente restare a guardare...

Aggiungo alcune frasi tratte dall'editoriale di oggi di Ezio Mauro, alle quali mi associo..

Veltroni ha incassato due sconfitte pesanti, e tuttavia ha varato un vascello che può andare lontano, un partito della sinistra di governo, che l'Italia non ha mai avuto. Eviti di negare la realtà, come talvolta fa, usi le parole di chi sa di aver perso, ma sa anche dove vuole andare. A cominciare dalla navigazione interna del partito. Un leader ammaccato, depotenziato, frastornato e commissariato non serve a nessuno, se non agli oligarchi. La discussione interna deve essere all'altezza di un partito che è democratico davvero, vuole essere nuovo e non può più accettare procedure d'altri tempi. Valuti Veltroni se non è il caso di strappare di nuovo, per andare avanti, oppure rinunciare. Ci sono sempre quei tre milioni e mezzo delle primarie, pronti a contare nei momenti che contano. Se qualcuno si ricorda di loro.

Continua...

giovedì 24 aprile 2008

Beffe e infrazioni

Secondo il Wall Street Journal il Commissario Europeo ai trasporti Jacques Barrot "può e deve respingere" il finanziamento di 300 milioni di euro che il Ministro degli Interni erogherà ad Alitalia, in quanto viola le norme comunitarie sulla concorrenza configurandosi come aiuto di Stato. Dal canto suo il governo non presenterà una notifica formale del finanziamento, pur avendo comunicato alla Commissione Europea il fatto, perchè non ritiene si tratti di aiuto di Stato.
Sull'orlo dell'ennesima procedura di infrazione, accusati di farci beffe della legislazione europea ci prepariamo a vedere questa fantomatica cordata italiana, ormai più avvincente di un vecchio film giallo: c'è? non c'è? quando arriva? ci saranno altri colpi di scena?
Ma intanto come giustificare la leggerezza con cui affrontiamo il problema di aver potenzialmente violato una legge comunitaria? Conterà qualcosa che il prossimo commissario europeo inviato dall'Italia avrà con tutta la probabilità la delega ai trasporti?

Continua...

mercoledì 23 aprile 2008

Non ci resta che...

Ieri sera il governo uscente, su richiesta di quello in pectore, ha approvato un finanziamento di 300 milioni di euro ad Alitalia tramite il Ministero dell'Interno, per aggirare il veto UE che di fatto impediva che il Ministero dei Trasporti offrisse un "aiuto di Stato" ritenuto indebito. Pare che cause di ordine pubblico impongano questo maxi finanziamento che, badate bene, permetterà alla compagnia di sopravvivere per "i prossimi mesi" secondo le parole del nostro premier in pectore. E poi? Berlusconi dice no al commissariamento e spera che 3-5 settimane di due diligence la proposta che Alitalia dovrà presentare al mercato sia efficace ed interessante. Inoltre avverte che ci saranno "dolorosi tagli al personale" ma che "ci saranno meccanismi di assistenza da parte dello Stato per chi perderà il lavoro". Come in ogni vergognoso tracollo finanziario che si rispetti comincia lo scaricabarile: a chi lo accusava di avere una responsabilità nel ritiro di Air France, il cavaliere risponde che la vera colpa è del sindacato. Di colpe abbiamo già parlato ieri, quindi non mi dilungo.
Leggere che 300 milioni di euro sono stati stanziati per cause di ordine pubblico legate alla mancanza di collegamenti aerei però è semplicemente risibile... sono indignata! Non solo Alitalia è già costata a tutti noi milioni di euro, serviva rincarare la dose con altri 300! Non sarebbe stato più efficace offrire aiuti di stato agli esuberi nel caso di Air France (relativamente pochi, e certamente meno di quelli che Berlusconi preventiva ora) che impantanarsi nell'ennesimo finanziamento?
Ma dimentico l'aspetto più ironico della vicenda: almeno possiamo felicitarci che Alitalia sia ancora italiana...
Per una lucida analisi di questa storia italiana andatevi a leggere qualcosa qui... non ci resta che indignarci!

Continua...

martedì 22 aprile 2008

Il disastro Alitalia

Air France ha fatto sapere che ritira la sua offerta di acquisto di Alitalia, l'ipotesi più credibile ora è il commissariamento. L'alternativa è un'iniezione di liquidità da parte del governo uscente, che dovrebbe poi essere sostenuta dal nuovo governo, ma sembra meno probabile. Non sono certo un'esperta di mercato, o una politica di professione, ma due cose mi vengono in mente. La prima è certamente che questo esito era del tutto prevedibile dopo l'annuncio, poi stemperato, della cordata italiana, che per quanto ne so, semplicemente non esiste. Il secondo punto riguarda il ruolo dei sindacati. L'intransigenza dimostrata nelle trattative rischia di far perdere il lavoro a 7000 persone in caso di commissariamento, oppure di costringerci a finanziare con le tasse di tutti gli italiani altri anni di gestione dissennata, di cui i lavoratori non posso essere certo incolpati, ma che inevitabilmente subiscono. Ancora una volta resto allibita: il mercato ha le sue regole, non essere d'accordo non significa potercisi sottrarre! Ieri sera alla presentazione del libro di Tito Boeri, egli stesso ha detto che i sindacati non sono in grado di gestire la nuova complessità del lavoro cosiddetto precario, ma fallire anche nel caso di Alitalia è un disastro clamoroso, con il concorso di colpa della leggerezza da campagna elettorale del capo del nuovo governo.

Si era parlato di metaforica caduta di teste? Lasciamo le teste dove sono, ma usiamole per fare una seria autocritica... il PD perde tra gli operai, che come diceva un articolo del Corriere cercano una comunanza identitaria che nè la sinistra, nè il sindacato riescono a dare più.
Per chi è molto arrabbiato consiglio la lattura di questo editoriale di Repubblica, che dice meglio molte delle cose che ho scritto.

Oggi ricorre anche la giornata della Terra, quindi chiudo con un "buona giornata della Terra", cerchiamo almeno di fare qualcosa di buono per lei oggi...

Continua...

lunedì 21 aprile 2008

Tito Boeri, i giovani e il lavoro

Se questi temi vi appassionano non perdete la presentazione del libro Contro i giovani, di Tito Boeri e Vincenzo Galasso questa sera all'Hotel 2 Torri tempesta in Via del Novale 59 a Noale. Saranno presenti Tito Boeri, Andrea Causin, Gabriele Scaramuzza. Ora di inizio 20.45!

Non mancate!

Continua...

Critica e autocritica

E' passata poco più di una settimana dalle elezioni che ci hanno visto perdere malamente la possibilità di governare il paese; dei risvolti strettamente politici (soprattutto in termini di posizionamento del partito nel contesto politico italiano) abbiamo già detto. Mi aspettavo però un'autocritica un po' più serrata, con anche qualche metaforica caduta di teste. Paolo Cuman in un suo commento ad un post precendente richiama l'attenzione sul fatto che anche nel PD 2008 si potessero riscontrare gli stessi tratti della casta che aveva governato in precedenza, interpretando in modo molto corretto la mancanza di radicamento nel territorio che invece un pd federale potrebbe avere secondo molti. Il fatto è che ancora una volta, tra paracadutati, nomi famosi e intoccabili in molti si sono sentiti davanti alla solita solfa un po' rimaneggiata (purtroppo Paolo non è stato l'unico a riportarmi questa impressione). A poco è valso impegnarsi per includere candidati locali, che apparentemente sono scomparsi agli occhi del pubblico dietro l'ingombrante ombra dei famosi. Il vero problema sembra essere uno solo: chi ha il potere non lo molla e alla luce dei risultati non credo sia sensato dire che servono anche dei candidati "di garanzia" (leggi famosi, poltronati e via dicendo) per fare un buon risultato. L'elettore mediano sembra guardare ad altro. Voglio ribadire che non sono affatto aprioristicamente pro al partito federale, ma che anzi mi chiedo perchè non ci si chieda invece che fine hanno fatto le decine di persone che fanno parte degli esecutivi regionali e provinciali che sono nati con lo scopo di favorire il radicamento... E' vero che il tempo è stato poco, ma una sana autocritica potrebbe anche permetterci di individuare come meglio spendere le forze che abbiamo. Voglio sperare che questa fase necessaria sia rimandata al dopo ballottaggi, mi sembra sensato non mettere mano alla nostra struttura formale prima di avere valutato fino in fondo vittorie e sconfitte.
Dopo il 28 aprile però sarà un'altra storia...

Polemicamente vi rimando ad un'analisi molto severa e precisa delle proposte legate al mercato del lavoro del PD...siete d'accordo?

Continua...

venerdì 18 aprile 2008

Partito federale?

Come ricorderete fin dall'inizio del processo costituente del Partito Democratico, alcune personalità e non avevano indicato nella scelta federale la via maestra alla costruzione di un grande partito. Con la caduta del governo, la corsa alle elezioni e la necessità di darsi una struttura formale chiara il dibattito non è più stato affrontato. Tranne ora, dopo la prima sconfitta elettorale del PD. Leggo oggi su Il Venezia un'intervista a Sergio Cofferati in cui egli ripropone l'idea di formalizzare il PD in un partito federato del Nord, del Centro e del Sud, con una struttura formale e strutturale indipendente che possa radicarsi e contrastare soprattutto al nord l'altro partito federale di recente successo politico, la Lega. Il giorno dopo il Voto il sindaco di Venezia Massimo Cacciari aveva imputato al PD la mancanza di considerazione per l'istanza federale del partito, che a suo dire aveva precluso la possibilità di vincere al Nord.
In questa fase di analisi politica del risultato personalmente credo si siano delineati due punti principali riguardo alla sconfitta al Nord del PD: un problema di comuncazione e la questione del partito federato. Della prima parla anche Veltroni in un'intervista di oggi a Repubblica, che vi invito a leggere, e credo si dovrà parlare molto nei prossimi mesi.
Oggi vorrei concentrarmi sullla questione del partito federale, sulla quale credo ci sia un bel po' di confusione..in fondo il PD non è già, almeno in parte un partito federale?
Il PD nasce come un partito che cerca il radicamento forte sul territorio, per questo la struttura nazionale è accompagnata dalle segreterie regionali, provinciali e comunali dotate di un esecutivo. Il vero problema è che, causa campagna elettorale, queste segreterie non hanno ancora dimostrato alcun tipo di indipendenza, non creando una coesione regionale. Quando si parla di PD del Nord però si fa riferimento ad un concetto molto diverso: alla luce delle molte interviste che ho letto mi sono fatta l'idea che un PD del Nord sarebbe un partito completamente indipendente dal PD centrale, la cui funzione diventerebbe solo quella di coordinamento di alcune linee estramamente generali. Infatti, secondo i sindaci di Venezia, Bologna e Genova per citarvi le interviste che ho letto, un PD del Nord dovrebbe sviluppare in piena autonomia alcune questioni sostanziali per la vita del paese, legate all'economia locale, ma anche alla sicurezza.
Temo che la necessità di individuare in Veltroni la figura di un leader forte abbia messo in ombra questa potenzialità federale da molti espressa. Chiaramente questo è il momento di riflettere su questa possibilità. Non certo per tornare indietro sulle scelte fatte (es. Veltroni segretario) quanto per completare quel percorso che ha dovuto andare in secondo piano alla luce delle necessità della campagna elettorale. Penso che sarebbe molto utile organizzare un dibattito o un piccolo convegno pubblico sul tema, se non altro per capire se l'idea di Partito federale è sensata e realizzabile nell'Italia di oggi. Personalmente sono perplessa dalla questione, e non vorrei che con la classica autocritica frettolosa da dopo sconfitta si scegliessero delle strade poco ponderate. Il che ci riporta al primo "errore" del PD, legato alla non efficacia della comunicazione... il dibattito sulla questione federale è talmente legato ai temi che questa forma di PD potrebbe affrontare da rendere necessario chiarire al più presto i dettagli di questa proposta.
Recentemente ho partecipato ad un'assemblea pubblica di una delle delegazioni di zona della mia municipalità; non starò ad annoiarvi con i dettagli, ma la ragione del contendere tra amministratori e amministrati era ancora una volta il difetto di comunicazione! La democrazia partecipativa è una modalità di gestione del territorio estremamente complessa e costosa, in termini di tempo, denaro e fatica; ma molto spesso questa spesa è ampiamente ripagata! Come PD credo dovremmo fare degli esperimenti di questo tipo il nostro biglietto di presentazione. Cominciamo col capire insieme perchè il PD del Nord potrebbe permetterci di radicarci al Nord!

Perchè francamente se l'alternativa è adattarsi ai toni fatalistici della Lega...

Continua...

giovedì 17 aprile 2008

PD...Piu' Donne, veramente!

Fra gli eletti per il PD alla Camera, il 28% sono donne, mentre al Senato la situazione e' addirittura migliore con un 33% di rappresentanza femminile. In media circa il 30% quindi, contro il 18% dell'Ulivo nel Parlamento uscente.
E il PDL? 19% alla Camera e 8% al Senato... Un partito che non capisce il contributo fondamentale che possono dare le donne al rinnovamento della politica e' un partito che vuole restare fermo al passato. Non mi stupisce piu' di tanto, vista la considerazione che ha delle donne il leader del PDL.
Il PD invece si e' mosso concretamente in una nuova direzione.
Congratulazioni alle donne elette. E buon lavoro!

Continua...

mercoledì 16 aprile 2008

In provincia di Venezia alle amministrative resistiamo...

Nei "nostri" comuni resistiamo...
A Mirano il nostro candidato sindaco Zanardi (PD, PSE, IdV, Mirano Libera e Popolare) è al 42,77%, Cappelletto (PdL e altri) è al 35,49%, Semenzato (Lega e altri) al 13,26%, Gasparini (Sinistra Arcobaleno) al 5,31% e Lozzi (Mirano per tutti) al 3,17%. Il ballottaggio non sarà facile, ma ce la possiamo fare!
Ci aspettano dieci giorni di fuoco!
Le mie sorti personali dipendono dall'esito del ballottaggio... Ringrazio le 93 persone che hanno espresso la preferenza per me e coloro che mi hanno appoggiato e sostenuto nella campagna elettorale.
Sembra invece che a Martellago vinciamo al primo turno, o forse andiamo al ballottaggio per nove schede contestate...

Continua...