Innanzitutto, più che raccontarmi delle prove incontrovertibili dell'incostituzionalità delle azioni del Cavaliere, mi sono trovata a leggere delle invettive contro Mara Carfagna da parte di Sabina Guzzanti, che molti di noi ricordano con piacere nelle vesti di Valeria Marini mentre parla del suo parrucchiere/stilista Pascal sulla tv di qualche anno fa (Pippo Chennedy show per esempio). Di Sabina si possono dire molte cose: come attrice comica e imitatrice è assolutamente geniale e brillante, ha saputo imitare tutti, uomini e donne, con intuito e ironia. Come arringatrice di folle, come dimostra la performance di ieri, non ha nulla da invidiare a Beppe Grillo, il che francamente è tutto dire. Come donna però mi ha stupito e un po' deluso. Vista la mia età non posso certo dirmi una femminista della prima ora, ma non riesco a non considerarmi lo stesso un po' femminista anch'io, per cui mi chiedo perchè una donna brava e capace, ma soprattutto orgogliosamente e apertamente intelligente come
Non siete stufe di sentire che Tizia è dov'è perchè si è fatta questo o quell'altro? Che visione maschilista del mondo che hanno le donne per aver così interiorizzato che la chiave del successo sono gli uomini! Non ditemi che sono una sognatrice senza senso della realtà, lo vedo anch'io che il mondo è in mano agli uomini! Ma di certo le cose non cambieranno finchè non ci sottrarremo al bieco gioco delle accuse infamanti, e pretenderemo invece di vedere risultati con cui giudicarci apertamente e con una metrica realistica. Diamine, offendiamoci perchè la nostra Ministra per le pari opportunità ha detto di non ritenere che l'integrazione degli omosessuali sia una questione importante, ma non lasciamoci trascinare in invettive da bar! Il mio non è certo moralismo, anzi è proprio il contrario: da un professionista si vuole che sia bravo, non che sia integerrimo, a meno che non sia donna. Quanti avvocati o medici uomini hanno amanti più o meno nascoste senza per questo perdere faccia o clienti?
Da donna dico alla donna Carfagna che è meglio che prenda sul serio l'onore che ha avuto e si dia da fare, sicura che almeno da parte mia sarà giudicata per quello che farà e dirà come Ministro e non per quello che fa nel suo privato per quanto fastidioso, sbagliato, incredibile o dannoso per lei. E sempre da donna, dico alla donna Guzzanti che quel tono non si addice ad una persona che spera di cambiare le cose. Abbassandosi all'invettiva risponde con la stessa moneta che usano le persone che critica, dimostra che nemmeno lei crede davvero che ci sia un'altra via, che lo scontro di civiltà sia possibile.
Ci lamentiamo che la politica è un luogo inospitale per noi donne, ma non facciamo nulla per cambiare le cose e continuiamo ad infangarci reciprocamente tra avversarie senza capire che la chiave per lo scontro è accettare che il nostro avversario ha i titoli per battersi con noi. Questa presunta superiorità che mette in bocca queste parole ad una donna che in altre occasioni ho avuto modo di stimare è la vera cosa odiosa di questa situazione.
4 commenti:
Caterina, secondo me come al solito stiamo dando troppa importanza a alla forma e poca alla sostanza. Vorrei che Veltroni si indignasse per ben altro che gli interventi di ieri a Piazza Navona.
E quanto alla Carfagna, scusa ma non penso proprio che sia li' per i suoi meriti politici. Ha quello che si merita. Anche nel mio ambiente (l'universita') ci sono donne che hanno avuto il posto solo in quanto prima amanti e poi mogli di. Concorsi fatti apposta per loro, sicuramente non per i loro meriti accademici. Tutti lo sanno, e loro a piangere perche' sono etichettate come "mogli di" e non sono considerate per il loro valore scientifico. Se uno usa certi mezzi poi non si puo' lamentare...
Per quanto mi riguarda, non mi interessa minimamente se la Carfagna ha fatto quello di cui la si accusa. Come dice giustamente oggi su Repubblica Maltese, è stato solo uno show, fatto da artisti in cerca di fama e non da politici in erba in cerca di cambiamento. Proprio per questo trovo francamente ridicolo e autolesionista essere così offensivi. Ciascuno è responsabile delle scelte che fa, per cui giudica aspramente se ti va coloro che hanno fatto scelte diverse dalle tue. Io mi comporto diversamente e questo mi basta. Sai bene però che non è facile fare carriera se sei una donna; se invece che giudicarci così aspramente facessimo più gruppo forse le cose potrebbero cambiare. Ma una che è lì perchè è "moglie di" e si sente circonda dal disprezzo credi che spezzerà mai questo circolo vizioso?
Tra donne ci giudichiamo sempre troppo aspramente secondo me, mentre gli uomini che trovano "la via facile" si ammirano e spalleggiano tra di loro, fanno gruppo, e come tutti i gruppi si favoriscono tra loro per alimentare questa consuetudine. Non dico mica di sposare tutte il capo, anzi, ma dico che dovremmo sottrarci a questa durezza con cui ci autolimitiamo...
il problema eè che così si rincorrono dei falsi bersagli forse messi li apposta, Berlusconi ci fa sempre discutere di cose che in fondo non contano (anche se la moralità resta un inestimabile valore)per rincorrere i suoi trucchetti cadiamo nei suoi trabocchetti, dimenticandoci dai problemi reali, di un paese che sta perdendo nerbo e rispetto di se, di un popolo incapace ormai di sognare, incupito da un quotidiano incerto, e rincitrulito da sport e tv (guarda caso della Sua TV)
Come maschio sono un po' a disagio nell'affrontare l'argomento: cerco di farlo in termini razionali. La realtà è fra tre possibilità "estreme":
a) MC è soltanto un'"oggetto del desiderio" di SB e ciò che si dice è un'esagerazione; questo mi preoccupa molto perché vorrebbe dire che per fare il ministro delle PU bisogna piacere -come oggetto- a SB!
b1) MC si è prestata a pratiche sessuali per fare carriera politica; questo mi preoccupa moltissimo perché contraddice l'istituzione che MC rappresenta.
b2) MC si è prestata a pratiche sessuali perché affascinata da SB; questo mi preoccupa ancora di più perché MC dovrebbe svolgere una precisa funzione "critica" in consiglio dei ministri.
Ora, posto che il lessico usato dalla Guzzanti non mi appartiene, credo che ci sia una grande differenza fra la solidarietà contro chi calpesta i diritti delle donne -e tutti sappiamo quanto questo succede- e la specie di "corporativismo femminile" immaginata nel post.
Paradossalmente se tutte le donne venissero incondizionatamente difese ne avrebbero un vantaggio coloro che sacrificano la propria dignità (il famoso problema della riserva indiana!)
Sono stato troppo maschile?
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