lunedì 14 gennaio 2008

Le baruffe favarotte

Cari lettori, da affezionati del Partito Democratico di certo non vi sarete persi la copertura giornalistica data all'evento di sabato scorso, il coordinamento provinciale tenutosi in una caldissima sala di Favaro Veneto alla presenza dei componenti e di decine di altri soggetti più o meno coinvolti nella vita del partito, inclusi numerosi giornalisti. Nelle occasioni speciali si cerca sempre di dare il meglio di sè, ma in politica questo concetto è decisamente superato! Che l'ossessione per la forma avesse già ridotto la nostra attenzione per la sostanza è cosa ormai tristemente nota, ma che si arrivasse al vuoto di contenuto a cui si è arrivati, nemmeno io lo avrei mai immaginato.
All'ordine del giorno della riunione c'era l'approvazione di un dispositivo con i dettagli per le elezioni dei componenti i circoli e il coordinamento comunale, che è stato presentato in modo scolastico dal coordinatore Scaramuzza, che ci ha raggiunto con oltre un'ora di ritardo, a causa del tempo necessario per stilare la versione definitiva del documento. Venendo ai contenuti, nessuna sorpresa, un quadro chiaro di come si struttureranno le elezioni, numero massimo di componenti a seconda della grandezza dei comuni e lista dettagliata di tutti i circoli approvati. Una definizione generica, un quandro a maglie larghe su cui aprire una discussione.
Almeno in teoria.
Gli interventi fatti hanno messo in luce come il documento non risolvesse dei problemi di primaria importanza, tra i quali vi cito i seguenti:
-equilibrio di genere nei coordinamenti comunali: come rispettare il criterio dei 50% per ogni genere visto che sono componenti di diritto anche i membri del consiglio comunale e il sindaco-maschi per la quasi totalità?
-pubblicità dell'orario del voto: si potrà votare per quattro ore ma orario di apertura e chiusura dei seggi non è noto
-questione dei due euro: perchè bisogna pagare ancora per votare? soprattutto alla luce del fatto che i soldi raccolti saranno divisi tra livello nazionale, regionale e provinciale-non si parla di dimensione locale sub provinciale..che fine faranno anche questi soldi?
(rimando a post futuo la mia personale visione su queste questioni)

La risposta a questi interrrogativi non si è fatta attendere: il coordinatore ha detto che covocherà il suo esecutivo e che delibererà delle norme più precise che ci saranno comunicate.
Dopo aver esposto con fermezza (alcuni), eccessivo impeto (altri) questi ed altri punti e non aver ottenuto altro che una risposta vaga, ben 98 delegati su 122 di diritto (poco meno erano i presenti) hanno votato a favore di questo documento.
Poco importa aver approvato un documento vago, buono in molti punti, ma incapace di chiarire i punti di vera difficoltà dell'attuazione della novità del partito: rispetto di genere e apertura della fase costituente. Non abbiamo nemmeno saputo quando il coordinatore nominerà i presidenti dei seggi, che potrebbero poi decidere un orario comune per il voto, perchè anche di questo discuterà l'esecutivo.

Se credete che l'assemblea sia stata deludente aspettate di sentire il resto! Sono state presentate anche tre proposte di ordini del giorno da votare: nell'ordine, il primo presentato da Paola Juris con 42 firme di componenti il coordinamento tra cui la sottoscritta (che trovate in originale sul blog di Paola e che vi invito a leggere), riguardava il dibattito sulla 194 e proponenva di respingere l'abbinamento tra moratoria e interruzione volontaria di gravidanza e ogni tentativo di depotenziare la legge 194, in particolare la proposta di legge regionale 3/2005 che prevederebbe l'ingresso in consultori e reparti pubblici di rappresentanti del movimento per la vita. Il secondo O.d.G. proposto al voto riguardava il porto di Venezia, mentre chiudeva la fila la richiesta di dimissioni per Bassolino alla luce dei fatti di Napoli e dintorni.
Con una mossa democraticamente inaccettabile, Scaramuzza ha proposto prima di rimandare il voto sulla proposta Juris, offrendo di analizzare la questione con il suo esecutivo e di riparlarne all'assemblea in un altro momento, poi non vedendo ritirato l'O.d.G., ha rimandato la votazione passando all'analisi delle altre proposte (rispettivamente accolte e respinte dal coordinamento). Ritornando sulla questione, a sala ormai mezza vuota, Scaramuzza non ha permesso di votare sulla proposta, ma ha chiesto ai presenti di votare se accettare la sua proposta di rimandare all'analisi dell'esecutivo e successiva votazione la bozza Juris. La proposta di Scaramuzza è stata accolta circa 40 a 24, da un'assemblea stanca e ridotta dal passare del tempo (erano già quasi le 7 di sera).
Da democratica non metterei mai in dubbio l'esito di una votazione palese e democratica come questa; ciò che contesto è il non aver rispettato la convenzione formale (ma in questo caso forma è sostanza) di votare sulle proposte fatte e non ritirate.

La mia ingenuità politica è forse davvero notevole, ma credo che non si possa sempre rimandare. Quando arriveremo al punto in cui cominceremo a parlare di temi? la mia impressione è che si eviti di discutere di qualunque cosa, per evitare spaccature. Io credo che il dibattito e l'assemblea siano il luogo deputato a dirimere posizioni apparentemente inconciliabili, che se lo sono davvero non saranno mitigate nemmeno dal tempo e se invece non lo sono devono essere affrontate prima che dal Partito Democratico si stacchino non le componenti ex DS o Margherita, ma quelli come me che hanno davvero creduto che questo partito potesse rappresentare un modo nuovo di fare politica, ma soprattutto un'idea di Italia e non solo un'accozaglia di formalismi.
So che nella fase costituente è necessario fare anche questa parte organizzativa, ma il non avere la capacità, anche mediatica di rispondere alla complessità della società e alle istanze di cui discute ci fa apparire ancora più deboli, confusi e destrutturati di quanto non siamo in realtà.
Mi auguro solo che l'aver rimandato la discussione e il voto sulla condanna agli attacchi alla 194 ci porti a costruire una posizione condivisa e forte, che ci ripaghi della lunga attesa.

Per concludere una triste considerazione: abbiamo appreso dai giornali della riunione carbonara che si sarebbe tenuta tra la lista Letta e la Veltroni 1 davanti al sindaco Cacciari per decidere delle sorti del coordinamento comunale di Venezia. Interrogato in proposito durante la riunione il coordinatore Scaramuzza non ha dato alcuna risposta convincente...

2 commenti:

cuman ha detto...

da tuo fedele lettore potrei dirti e cosa ti aspettiavi? sinceramente io pensavo che la mozzione della Juris, passasse ma anche quella su bassolino, pa a prevalere è l'oppurtunità entrambe le mozioni erano inopportune e sono state cassate, da chi da chi il potere lo detiene già da chi continua a praticare la politica delle riunioni carbonare, ecc. ecc. qunindi, BO? io no so che fare ne cosa dire, se non forse che a termini legali visto il modo irrituale con cui si sono verificati gli aventi diritto al voto ho anche seri dubbi sull'efettiva validità dell'asseblea e comunque visto come ha svolto il suo compito mi sembra sarebbe da chiedere a Scaramuzza di andarsene subito, ma non era forse quello che chi lo ha proposto sperava avvenisse quanto prima, inadeguatezza casuale, o recercata.

paolo cuman

cuman ha detto...

cara caterina sono ancora io fedele, e magari noioso rompibale, ma vorrei aggiungere qualcosa a quanto già detto, ciao

paolo cuman

a cosa che più mi irrita a questo punto è che il Coordinatore (termine a questo punto inutilizzabile) Scaramuzza, o chi per lui, ha pubblicato nelle news del sito Regionale, una relazione dove l'asseblea può essere immaginata da chi non vi ha partecipato, come un piacevole e sereno incontro tra vecchi amici, lasciando da parte, ritardi, i goffi controlli degli aventi diritto, le contestazioni, e sopratutto il dibattito sulle mozioni presentate, la richiesta di chiarimenti sull'incontro svoltosi tra il Sindaco Cacciari, tra due, e solo due liste, in presenza del cosidetto Coordinatore, questa richiesta di chiarimenti rimasta assolutamente inevasa, salvo una generica affermazione di farsi garante della parità di attenzione verso le liste, affermazione inutile e inattendibile, il partito democratico veneziano se c'è, è spaccato in due o forse più correnti, e nulla è stato fatto dal "cosidetto" Coordinatore per evitare o quanto meno per ricucire tale grave spaccatura.
tutto può succedere ma almeno che si abbia l'onestà di riconoscerlo.

paolo cuman