lunedì 23 giugno 2008

Ora BASTA!

Non sono andata all'Assemblea Nazionale e voglio spiegarvi il perchè. Dopo aver ricevuto la convocazione completa mercoledì pomeriggio (completa nel senso che includeva una lista di interventi e l'indirizzo di un'agenzia di viaggi) mi sono trovata a chiedermi come organizzare un viaggio low cost a Roma in due giorni. Non ci sono riuscita. Senza contare che la mia presenza era richiesta al lavoro venerdì mattina (dare un preavviso giovedì non era pensabile). Oltre al danno, la beffa: i giornali sapevano già lunedì che forse l'assemblea ci sarebbe stata (ma senza convocazione, coem muoversi?)
Ma non solo. Giovedì sera ricevo un sms dagli organizzatori del gruppo Bindi che avvertono che l'assemblea finirà venerdì e che quindi non c'è bisogno di pernottare. La mattina dopo corro sul sito ufficiale del PD, ma non c'è scritto assolutamente nulla. L'altra volta è stato lo stesso, ci hanno detto che i lavori sarebbero finiti oltre la mezzanotte e alcuni di noi avevano prenotato la camera...anche se la riunione è poi finita alle 18....
Ma passiamo all'assemblea: secondo i giornali (fonte autorevole che sapeva dell'assemblea del PD ben prima di me) i delegati presenti era meno di 900 su circa 2800; alle richieste di Parisi e Lerner di contare i presenti prima del voto, non sono non è stato fatto nulla dalla presidente Finocchiaro, ma Veltroni ha persino dichiarato che "quando mai" si contano i presenti ai Congressi. Solo che per approvare una direzione, che di fatto esautora tutti noi eletti, mettendo al nostro posto un gruppo di 200 persone scelte da Veltroni e dagli ex candidati in "quota" primarie, serviva una modifica dello statuto (che una direzione non la prevede) e per approvare una modifica dello Statuto serve la maggioranza assoluta degli aventi diritto.
Alle critiche di Parisi, che chiaramente indicano che il tradimento del metodo democratico è un errore, come risponde Veltroni? Risponde per lui Franceschini, che dice che nemmeno lui sapeva nulla della direzione prima dell'Assemblea...
non ho parole! ma parliamo tutti la stessa lingua?
Tutto quello in cui abbiamo creduto, per cui abbiamo lavorato in questi mesi non può riassumersi in questo!?! Ora all'aderente del PD quale sono cosa resta da fare? O piegarsi all'onnipotente partito, in nome di cosa non lo so, oppure preparare un ricorso per difendere un principio che nel nostro caso era sostanza del nostro progetto politico.
Eravamo democratici, credevamo che un metodo giusto potesse rinnovare la classe dirigente, perchè serve un metodo forte altrimenti anche il migliore tende ad affezionarsi alla sedia su cui sta così comodamente. Ci dicono di tenere duro, che è difficile stare all'opposizione, che non bisogna "accusare i propri" ma tenere serrati i ranghi.... quali ranghi?
Il giorno in cui Prodi chiese a tutti noi di legittimare la sua leadership con le primarie è un giorno che ricorderò per sempre, un giorno in cui un uomo, forte di un grande progetto ci ha chiesto di responsabilizzarlo con la fiducia del voto. Quel giorno ho lavorato ai seggi, fino alle 22 passate, quel giorno ho creduto che la politica stesse cambiando e ho deciso che volevo esserci, per dare una mano. Prodi è caduto, e ora il popolo delle primarie, che ha poi accettato anche la chiamata di Veltroni-Bindi-Letta, ha voluto continuare a credere, e si è fatto avanti. Abbiamo fatto campagna elettorale al grido di I am PD, sostenendo un leader che non tutti avevamo voluto.
Ora caro Walter sappi che sono delusa stufa e mi sento tradita! Hai rotto il patto con i tuoi elettori, ritrasformando il PD in un vecchio paritto di apparato in cui i nuovi non ci sono, in cui si danno persino le informazioni sbagliate (che l'assemblea sarebbe durata due giorni) per scoraggiare le persone normali dal venire, in cui le assemblee si convocano all'ultimo, in fretta e di venerdì, in modo che sono i politicanti, portaborse e affini possano farci un salto. Senza contare la chicca di fornire persino un indirizzo di un'agenzia di viaggi???????
Il popolo delle primarie che ci crede ancora c'è, ma come puoi aspettarti che risponda ai tuoi appelli e scenda in piazza dietro di te? Invece che minacciare il governo di fare una manifestazione perchè non decidi una votla per tutte come vuoi fare opposizione? Dice bene l'editoriale di oggi del Corriere della Sera, dice bene Parisi...
Vogliamo fare le primarie, e persino il nostro segretario provinciale dice che per Zoggia non servono, vorremmo poter portare avanti una proposta e magari perdere!
Invece in questo PD l'armonia deve regnare sovrana, le assemblee non si convocano se prima non c'è accordo preventivo (vedi comunale a Venezia), le primarie non si fanno perchè altrimenti gli uscenti rischiano e poi dove li si piazza (se non è così ditemi perchè un presidente uscente non dovrebbe volerle? uno che avrebbe il lavoro di anni a sostegno della sua ricandidatura?), le assemblee si convocano in sordina in modo da minimizzare le controversie, in cui non esistono critiche costruttive, ma sono delatori immotivati...
ora BASTA!

Voglio poter democraticamente perdere se le mie idee non sono condivise, ma voglio poterle esprimere! Il patto all'interno del nostro partito deve esser questo: siccome siamo democratici, si discute, si perora, si propone e poi vince l'idea della maggioranza!
Ora sono troppo delusa per essere più costruttiva...


2 commenti:

cuman ha detto...

non so che dire se non che condivido in pieno tutto, rabbia delusione, ma anch'io non ho voglia di andarmene mi sentirei troppo stupido a lasciarmi trattare in questo modo, ripeto a te e ad altri l'invito a trovarci, non volgio ne scissioni ne liste civiche, pretendo rispetto, per me per te, per molti molti altri, da Veltroni in giù ci devono rispetto, come a te, anche a me non interessa perdere, ma il ridicolo la presa in giro mi imilia, e sta umiliando tutti quelli che nel PD hanno creduto, proviamoci se non altro per continuare atenere la testa alta

Unknown ha detto...

Venerdì, in auto, ascoltavo gli interventi a radio radicale ed ho avuto la netta sensazione che le delusioni non finiranno qui. La retorica, in fondo, non riesce a nascondere i problemi. Una speranza è che ci sia la forza di riproporre continuamente le questioni di metodo e di giustizia: fra poco quelli che le evitano non avranno più gambe per correre.