martedì 19 febbraio 2008

Politica e alterità

Come migliaia di italiani da anni mi sveglio con la voce di Fiorello e il suo "buongiorno di VivaRadio2"; raramente riesco ad ascoltare il programma pomeridiano, ma lo faccio sempre se posso, così come non mi sono persa le comparsate televisive della coppia Fiorello-Baldini. Quindi, caro Fiorello, visto che sono una tua fan mi permetto di esternare pubblicamente tutta la mia delusione di fronte al tuo invito a stracciare il certificato elettorale e non andare a votare perchè i politici devono prima fare qualcosa per te, prima di meritarsi il tuo voto.
Ogni opinione è lecita, lungi da me la censura, ma vista la posizione e la notorietà di cui gode Fiorello sorprende e preoccupa una dichiarazione del genere.
La mia idea è che sia riduttivo vedere la politica come altro da sè; è certamente uno strumento, ma come l'abito di scena, acquisisce sostanza solo quando è indossato da un attore che lo mette in scena. Il guaio della politica odierna mi sembra proprio l'aver visto se stessa come accessorio autosufficiente, che non richiede preparazione e soprattutto soggettivazione. La politica non la fanno solo i politici, la fa anche la gente che invece che subire esprime con il voto la sua voglia di cambiamento, che non si arrende alle proteste, ma che osa proporre non solo idee, ma anche persone nuove!
Sono contenta di vivere in una democrazia dove posso esprimere liberamente il mio voto e questo è un diritto a cui non rinuncerei mai. Ogni volta che vado a votare rinnovo il patto con la società in cui vivo, esprimo il mio pensiero nei canoni della politica per contribuire a costruire un'idea di Italia e scegliere dei rappresentanti in grado di realizzarla. Ci sono molte cose che non vanno in questo paese ma non è certo fermandosi che contribuiremo a risolverle.
L'occasione di cambiare è adesso e votare è il modo più evidente di sancire un nuovo patto tra società e politica. Non perdiamo quest'occasione!

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