lunedì 21 aprile 2008

Critica e autocritica

E' passata poco più di una settimana dalle elezioni che ci hanno visto perdere malamente la possibilità di governare il paese; dei risvolti strettamente politici (soprattutto in termini di posizionamento del partito nel contesto politico italiano) abbiamo già detto. Mi aspettavo però un'autocritica un po' più serrata, con anche qualche metaforica caduta di teste. Paolo Cuman in un suo commento ad un post precendente richiama l'attenzione sul fatto che anche nel PD 2008 si potessero riscontrare gli stessi tratti della casta che aveva governato in precedenza, interpretando in modo molto corretto la mancanza di radicamento nel territorio che invece un pd federale potrebbe avere secondo molti. Il fatto è che ancora una volta, tra paracadutati, nomi famosi e intoccabili in molti si sono sentiti davanti alla solita solfa un po' rimaneggiata (purtroppo Paolo non è stato l'unico a riportarmi questa impressione). A poco è valso impegnarsi per includere candidati locali, che apparentemente sono scomparsi agli occhi del pubblico dietro l'ingombrante ombra dei famosi. Il vero problema sembra essere uno solo: chi ha il potere non lo molla e alla luce dei risultati non credo sia sensato dire che servono anche dei candidati "di garanzia" (leggi famosi, poltronati e via dicendo) per fare un buon risultato. L'elettore mediano sembra guardare ad altro. Voglio ribadire che non sono affatto aprioristicamente pro al partito federale, ma che anzi mi chiedo perchè non ci si chieda invece che fine hanno fatto le decine di persone che fanno parte degli esecutivi regionali e provinciali che sono nati con lo scopo di favorire il radicamento... E' vero che il tempo è stato poco, ma una sana autocritica potrebbe anche permetterci di individuare come meglio spendere le forze che abbiamo. Voglio sperare che questa fase necessaria sia rimandata al dopo ballottaggi, mi sembra sensato non mettere mano alla nostra struttura formale prima di avere valutato fino in fondo vittorie e sconfitte.
Dopo il 28 aprile però sarà un'altra storia...

Polemicamente vi rimando ad un'analisi molto severa e precisa delle proposte legate al mercato del lavoro del PD...siete d'accordo?

1 commento:

cuman ha detto...

cara caterina le teste non possono cadere metaforicamente, devono cadere e basta, ovverosia qualcuno che non si è dimostrato all'altezza, deve fare il classico passo indietro, ma chi? io non voglio occuparmi di politica nazionale, non ritengo che sia nelle mie capacità ne nei miei miseri poteri, ma chiedere qui nel locale, nel livello provinciale, si li si ritengo di poter dire e di dover dire qualcosa, e per prima cosa di chiedere che siano congelati l'esecutivo e la direzione provinciale, non per le persone che vi fanno parte, ma per il metodo assurdo, sbagliato, antidemocratico che si è scelto per formare questi organismi, bisogna smetterla di arrivare ad assemblee e congressi con nomi o liste precotti dai soliti "maestri di Cerimonie" personaggi che incarnano il modo peggiore di fare politica, quello che ha formato e fatto prosperare la "casta" l'unica cosa da fare ora è ricominciare da li dai bassi livelli chiedendo, imponendo di cambiare regole e riti e alla fine anche persone, leggo sul gazzettino di ieri di un incontro tra il Sindaco Cacciari e il Coordinatore Provinciale Scaramuzza per riassegnare assessorati vari in funzione, di querce e margherite, ma chi è Scaramuzza il Coordinatore del PD o qualcosa d'altro, qualcosa non meglio definito?
dovrebbe essere il primo a rifiutarsi di trattare in alcun modo per il PD ancora in funzione delle vecchie appartenenze o peggio ancora delle correnti interne dei vecchi partiti, mi auguro con pochissima speranza di leggerei una smentita , un distinguo del Sig. Scaramuzza su quanto sopra, ma ne dubito molto.
alla fine per capire chi ha fatto danno, e chi deve fare il passo indietro (le teste non necessariamente devono cadere) basta vedere chi non si è minimamente speso per ottenere le primarie per le liste elettorali, chi ha bocciato la mozione contro Bassolino (su questo punto insisto alala noia perchè è stato un punto cruciale in cui la credibilità del PD è mancata), chi insomma prima di tutto continua pervicacemente a difendere i vecchi apparati di partito.
ma tanto loro resteranno in silenzio ad aspettare che l'acqua si quieti, le poltrone le hanno già occupate e altre gliene stanno preparando quindi passi indietro autocritiche da loro non aspettartene, bisogna agire e muoversi come stai facendo tu e come nel mio piccolo tento di fare io, connivenze con quello stile di fare politica non ne cerco in nessun modo perché è un modo che non capisco e a cui non mi adeguo.

paolo cuman