martedì 29 aprile 2008

Un saluto romano saluta la sconfitta

Rutelli ha perso a Roma; Alemanno, il vincitore ha guidato i festeggiamenti circondato da bandiere italiane, cori e fumogeni da stadio e una serie impressionante di saluti romani sulle scale del Campidoglio. Persino un beffardo cartello saluta la vittoria del neo-sindaco di AN: Veltroni santo subito, per aver fatto cadere Prodi, aver contribuito all'uscita della sinistra radicale dal Parlamento e per aver candidato Rutelli. Un Rutelli che ha preso circa 60.000 voti in meno rispetto al candidato alla Provincia di Roma Zingaretti, che invece ha vinto comodamente.
Ora Veltroni si dice amareggiato, e i giornali preannunciano una resa dei conti tutta interna tra le teste di serie che non riusciamo nè a scrollarci di dosso, nè in qualche modo ad influenzare.
Ancora una volta il PD sta per consumare l'ennesimo capitolo della sua breve vita senza le sua braccia, le sue gambe, le sue teste piene di speranza! Intendo alludere alle migliaia di persone che in questi mesi hanno seguito il loro leader anche troppo ciecamente. A chi toccherà di essere sacrificato sull'altare dell'apparenza politica? Personalmente, lo ribadisco, non voglio la testa di nessuno, voglio solo che nel PD si faccia davvero quel cambiamento di cui tanto si è parlato. Sostituire Bettini con Fioroni cambierebbe qualcosa? Un partito di pochi mesi può reggere questo fuoco incrociato? Chissà, in ogni caso non può reggere l'ipocrisia di un ennesimo rimescolamento di carte. Ciò che è in gioco ora non è solo la credibilità del progetto PD, ma anche la fiducia data a Veltroni per guidare questa rivoluzione politica. E' così difficile ammettere di aver commesso degli errori? Invece che piangere sulla debacle di Roma, ripartiamo dalla vittoria di Vicenza, ripartiamo dalla coesione popolare!
Solo ieri Veltroni diceva di ammirare la forza con cui la destra ha dimostrato di saper reagire alle sconfitte in passato. E' il momento di dimostrare che il PD fa sul serio. Di fronte allo sdoganamento apparente del saluto romano, non è possibile semplicemente restare a guardare...

Aggiungo alcune frasi tratte dall'editoriale di oggi di Ezio Mauro, alle quali mi associo..

Veltroni ha incassato due sconfitte pesanti, e tuttavia ha varato un vascello che può andare lontano, un partito della sinistra di governo, che l'Italia non ha mai avuto. Eviti di negare la realtà, come talvolta fa, usi le parole di chi sa di aver perso, ma sa anche dove vuole andare. A cominciare dalla navigazione interna del partito. Un leader ammaccato, depotenziato, frastornato e commissariato non serve a nessuno, se non agli oligarchi. La discussione interna deve essere all'altezza di un partito che è democratico davvero, vuole essere nuovo e non può più accettare procedure d'altri tempi. Valuti Veltroni se non è il caso di strappare di nuovo, per andare avanti, oppure rinunciare. Ci sono sempre quei tre milioni e mezzo delle primarie, pronti a contare nei momenti che contano. Se qualcuno si ricorda di loro.

1 commento:

cuman ha detto...

perfettamente daccoro Caterina come mi capita spesso di essere con te, spesso però non siamo daccordo sulle conseguenza delle anlisi, ora non si può prescindere dalle ragioni che hanno portato a queste sconfitte,
Idee giuste ma spesso uomini sbagliati, credo abbiamo il dovere di dirlo ognuno nel circolo dove opera, chi ha incarnato dal punto di vista istituzioni e organizzazione le idee e i principi del PD non se ne è dimostrato degno, non ne è degno il Coordinatore Scaramuzza, incapace di smentire quanto di lui si scrive sui giornali locali, non ne è degno il Prosindaco Mognato difensore di bassolini e quant'altro, non nè è degno il Principe Annoiato Cacciari che mai si è degnato di cercare un minimo di dialogo con quanti hanno dall'inizio partecipato alle primarie creato il corpo del partito, siamo un corpo con una testa altrove, Caterina riprendiamoci la testa.